Imu, scontro Renzi-Epifani. “Cambiale pagata a Berlusconi”. “Solo buonsenso”

E’ scontro aperto tra Matteo Renzi e il segretario del Pd Guglielmo Epifani sul provvedimento dell’Imu varato dal governo. Il sindaco di Firenze che attacca governo, partito e M5S la sospensione dell’Imu “è una cambiale che si paga all’accordo con Berlusconi”. Immediata la replica dell’ex numero uno della Cgil e ‘capo’ di Renzi. “La riforma dell’Imu non é stato il regalo di nessuno, è un regalo al buon senso”. Il segretario del Pd invita ad attendere la riforma del governo. ”Non è dall’improvvisazione  che si risolvono i problemi. Aspettiamo la riforma che può dare un contributo per giungere ad un quadro più equo e può far compiere dei passi in avanti”. Guglielmo Epifani ricorda come l’imposta sulla casa sia ”socialmente delicata per molte famiglie”, soprattutto ”per le fasce più deboli” per le quali potrebbe essere applicabile una riforma dell’Imu.

Imu regalo a Berlusconi. “L’imu è una cambiale che si paga all’accordo con Berlusconi. Io credo che sia giusto abbassare le tasse, ma mi piacerebbe capire da dove partire. Noi a Firenze abbiamo abbassato l’irpef”. Matteo Renzi, intervenendo a Radio 24, attacca a spada tratta il presidente del consiglio Enrico Letta sulla vicenda dell’Imu. Nel suo intervento radiofonico, il sindaco di Firenze, promette che non farà mai un partito personale, si dice bipolarista convinto, critica il M5S interessato solo “agli scontrini” e immagina un nuovo Pd. “La sinistra che piace a me deve uscire dall’idea che le tasse siano l’unico motore per la crescita di un territorio. In Italia si lavora fino al 20 luglio per far contento il fisco. Dobbiamo dare immediatamente un segnale di discontinuità”.

No a partito personale. Cosa vuole fare il Pd? Matteo Renzi, che almeno per ora non correrà alla segreteria del Partito Democratico, conferma di non voler fare “un altro partito per soddisfare un’ambizione personale”. “Fare un altro partito sarebbe una follia. In Italia di partiti ce ne sono già troppi e poi non sopporto chi si fa il partitino personale solo per una sua convenienza”. “Se facessi una campagna elettorale per diventare segretario, sembrerebbe che io sono solo interessato a sedermi su una poltrona. Il problema non è cosa voglio fare io ma cosa vuole fare il partito. Il Pd è in grado di fare delle proposte per il Paese o si deve limitare ad andare al rimorchio delle proposte di Berlusconi? Voglio dare una mano al mio partito perché smetta di preoccuparsi solo di quello che fa Berlusconi e provi a ragionare su cosa serve”. “Il Pd è in una fase un pò sotto choc. Quando abbiamo fatto le primarie molti erano convinti che avremmo vinto, invece credo che abbiamo iniziato a perdere quando abbiamo respinto gli elettori dai seggi. Blindando le primarie le vinci, ma perdi le secondarie. Abbiamo dato l’impressione -ha precisato il sindaco di Firenze – di avere paura della gente ed è  una cosa che un politico non si può permettere. Spero che la prossima volta le regole le facciano diverse”. Bipolarista convinto. Matteo Renzi immagina per l’Italia un sistema bipolare per ritornare alla chiarezza politica. “Mi piacerebbe tanto che l’Italia tornasse ad avere il bipolarismo, con due coalizioni, una di centro destra e un’altra di centro sinistra, che si confrontano. Chi vince governa, chi perde sta all’opposizione. Ormai è da tempo che non è più così” sottolinea il sindaco.

Il M5S pensa solo agli scontrini. Matteo Renzi critica il Movimento 5 Stelle. “In questo momento non siamo in campagna elettorale, quindi non c’è bisogno della bagarre quotidiana. Al contrario di Grillo che ne ha bisogno, per avere la sua visibilità”. “Il Movimento 5 Stelle, dopo l’ubriacatura dei primi giorni, aveva la possibilità di dare un bel segnale contro la casta. Invece i parlamentari sono lì da tre mesi e finora, quello che sono riusciti a fare, è litigare sugli scontrini e sull’indennità. Grillo dice ai nostri di tracciare la tessera e ai suoi di conservare gli scontrini”.

Con il Cav ho fatto solo un libro, loro il governo. Il sindaco di Firenze risponde a chi lo ha criticato di aver pubblicato con Mondadori, casa editrice di proprietà della famiglia di Silvio Berlusconi, il suo libro ‘Oltre la rottamazione’. “Io ci ho fatto un libro, loro ci hanno fatto il governo, non so chi è messo peggio”. “Al di là delle battute è una grandissima casa editrice, pubblica autori di tutti tipi, non credo sia riconducibile a una polemica politica”.

Marini non poteva diventare Capo dello Stato. Matteo Renzi ribadisce la sua contrarietà alla candidatura di Franco Marini al Quirinale “non aveva lo standing per diventare presidente della Repubblica” e spera che “Romano Prodi non lasci il partito”.

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