Matteo Renzi presenta in conferenza stampa a Milano la propria candidatura alle prossime elezioni Europee con la lista Il Centro, con cui punta alla sopravvivenza politica mirando ai voti dei delusi Pd e di chi è pronto a lasciare Forza Italia. Sopravvivenza politica che necessita però di una soglia di sbarramento più bassa rispetto all’attuale 4%, ragion per cui il Senatore di Rignanoavrebbe aperto una trattativa col governo, e segnatamente con Giorgia Meloni, perché la soglia scenda al 3%. E la non contrarietà di Fratelli d’Italia potrebbe confermare alcuni sospetti che serpeggiano tra i Dem, ovvero che la materia di scambio sia il voto favorevole dei renziani sulla riforma cui lavora la Meloni per depotenziare il ruolo del Presidente della Repubblica e istituire un premierato forte, nonché la riforma della giustizia del ministro Carlo Nordio.
Ma anche perché – con buona pace delle dichiarazioni di facciata- ormai la politica tutta ragiona e si muove- inevitabilmente – in funzione delle Europee del 9 giugno. Il primo vero test elettorale per governo e maggioranza, che peraltro si gioca con la regola “fratricida” del proporzionale. Insomma, tutti contro tutti. E con un centrodestra dove già da mesi è in atto un deciso riequilibrio dei rapporti interni. Sul quale avrà un peso anche la scelta di Matteo Renzi di correre alle elezioni per il Parlamento europeo nella circoscrizione Nord-Ovest e sotto le insegne del brand «Il Centro».
Di qui, la scelta di Meloni di serrare le fila. E invitare gli alleati a una riunione di maggioranza per fare il punto non sulle Europee ma sulle amministrative del prossimo anno, ennesima partita nella partita. Così alla Camera si sono visti i vertici di Fdi, Lega, Forza Italia, e Noi Moderati, assicurando che tutte le decisioni saranno prese «in un clima di coesione e collaborazione». L’idea è quella di individuare i candidati con un certo anticipo, così da evitare che la trattativa sui nomi si accavalli con possibili tensioni dovute alla campagna elettorale europea.
Più che confrontarsi sul candidato alle prossime comunali di Pesaro o di Potenza, nella maggioranza si è discusso di abbassare la soglia di sbarramento per le Europee da 4 al 3%. Un’iniziativa che favorirebbe alcuni partiti del centrodestra – come Noi Moderati di Maurizio Lupi – ma anche Sinistra italiana di Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni (ovviamente a danno del Pd). Per non parlare di Renzi. Nonostante la coordinatrice di Italia viva, Raffaella Paita, si dica contraria, è infatti del tutto evidente che con una soglia più bassa il tentativo dell’ex premier di raccogliere voti al centro dai delusi di una parte e dell’altra sarà molto meno rischioso.
Una corsa alle Europee, dunque, che è di fatto già iniziata. “Noi ci candideremo alle elezioni europee con il brand de ‘Il Centro’. Ho detto che non saremo soli e abbiamo 9 mesi per presentare il nostro progetto. In questo scenario il mio sarà un appello a tutto il gruppo dirigente di Italia Viva a mettersi in gioco. Il primo a mettersi in gioco sarò io, e lo farò candidandomi al Parlamento europeo. La lista ‘Il Centro’, se fa il risultato che io penso farà, sarà decisiva per fare le carte. Non importa prendere il 51%, basta molto meno e noi possiamo farlo. C’è uno spazio politico affascinante, un pertugio nel quale infilarsi e fare un risultato decisamente migliore delle aspettative”, ha affermato. E a chi gli chiedeva da quale elettorato si aspetti di ricevere i voti, Renzi ha risposto: “Spero di prendere voti sia a Forza Italia che al Pd”.
Secondo il leader di Italia Viva, “la maggioranza Ursula non ha alternative. Noi partiamo dalla nostra casa che è Renew Europe, poi io scommetto su maggioranza da Ppe a socialisti, senza Afd ed estremisti di sinistra, senza Vox e senza il 5 Stelle”. A chi gli chiedeva come vedrebbe un accordo tra Ppe e conservatori, Renzi ha risposto: “Saremmo contrari. Se i conservatori accettano di stare in un accordo ampio, cercando di entrare in maggioranza Ursula, significa che si stanno rimangiando tutto quello che hanno detto”.
Non esiste una proposta della maggioranza per abbassare la soglia di sbarramento alle europee dal 4 al 3. Fdi non è contraria ma al momento non c’è alcuna proposta sul tavolo, si ribadisce. Chiaro però che l’accordo risponderebbe a precisi interessi politici: Renzi ha bisogno di assicurarsi una sopravvivenza politica, alla Meloni fa comodo avere i voti in Parlamento di una forza di opposizione per le sue riforme.
Da tempo si era capito che l’area alla quale guardava Renzi è la stessa cui si rivolge l’ala centrista della coalizione di maggioranza, rappresentata da Forza Italia. Infatti Renzi ha negli ultimi giorni attaccato frontalmente il Pd, accusandolo di avere del tutto abbandonato ogni intento riformista. E c’è da attendersi dunque una campagna tutta incentrata sulla critica alla linea Schlein, succube del massimalismo di Landini e Conte. ‘Per inseguire Conte e i grillini state diventando la parodia di voi stessi, state cancellando la vostra storia. Ma la vostra sfortuna è che io non mi dimentico della vostra storia’, ha sottolineato il leader di Iv.