Italian former Prime Minister, Matteo Renzi, talks during his speech at the National Assembly of Local Administrators in Rimini, Italy, 28 January 2017. ANSA/PASQUALE BOVE

Renzi: ‘Per evitare il caos bisogna ottenere il 40%’

 

 ‘Fatemi almeno arrivare…’, dice l’ex presidente del Consiglio e segretario del Pd, Matteo Renzi arrivando all’assemblea nazionale degli amministratori locali del Partito Democratico a Rimini,  a chi gli chiedeva un commento sulle parole pronunciate da Massimo D’Alema a Roma. Arrivato  sul palco è stato accolto con una standing ovation:  ‘E’ stata una bella idea quella di riunirci tutti insieme e ripartire dagli amministratori.  Dobbiamo guardarci negli occhi e dire che la comunità del Pd non può rivolgere un pensiero a tutte le popolazioni colpite dal terremoto, dalla tragedia della slavina e dalle difficoltà del maltempo. Vorrei che dedicassimo la nostra assemblea a una delle vittime di Rigopiano, Jessica, una giovane democratica. Il padre ha detto ‘abbiamo persa una figlia che credeva al cambiamento di questo Paese. Parole che mi hanno fatto venire i brividi. L’Italia è un bene così prezioso che bisogna aver la vertigine quando lo si serve. Non c’è dubbio che si può sempre fare meglio ma che squallore quando un minuto dopo la tragedia di Rigopiano si è cercato di gettare fango sulla protezione civile e sui volontari che salvavano vite’. Dopo il ricordo delle vittime di Rigopiano, Renzi è tornato sui temi caldi della politica e ha replicato all’attacco di D’Alema che, parlando dal palco dell’Assemblea dei Comitati io scelgo ‘No’, aveva criticato l’idea di andare a elezioni anticipate: ‘L’avversario è chi gioca le carte della superficialità e della paura e non chi cerca di fare polemica all’interno della nostra area. I giornalisti penseranno che io, da qui, risponderò a chi ha parlato nel corso di un’altra assemblea. Peccato, non sarà così. Riproveteci’. Il punto non è il giorno delle elezioni, se votiamo con la legge della Consulta o la legge x o y, sono specchietti per le allodole, dice Renzi: ‘La questione reale è che il mondo cambia ad un ritmo talmente impressionate che o il Pd, prima comunità politica del paese, prova a giocare un ruolo di proposta o stiamo diventando il luogo in cui qualcuno fa un servizio per un certo periodo, pensa al proprio io e l’Italia gioca una partita di serie B.  Se vogliamo essere credibili, il Pd deve mettere nel prossimo programma elettorale, non importa quando si voterà, che il patto di stabilità deve essere sostituito dal patto di comunità. Per evitare il caos c’è un modo molto semplice: arrivare al 40 per cento, noi una volta ci siamo arrivati alle europee e le abbiamo vinte, l’altra volta è quando abbiamo perso. Sappiamo come si fa ma  non so se ce la faremo. La competizione, con buona pace di qualche nostro compagno interno, sarà sostanzialmente a tre. Ci sarà l’area di Grillo, quella di destra e poi ci siamo noi. Non possiamo gridare allo sfascio ma ripartire da proposte concrete’. Parte poi l’attacco  contro Grillo: ‘L’ultimo dell’anno arriva da un villaggio turistico alla moda in Africa il messaggio dello spregiudicato-pregiudicato che dice che il problema è la povertà. Ma il dovere di chi fa politica non è parlare dei problemi, ma risolverli. Con buona pace di qualche compagno interno la competizione sarà a tre: il gruppo di Grillo, un’area di destra, vedremo se faranno accordi, un’area più legata al Ppe o se Berlusconi e Salvini si rimetteranno insieme. E poi ci sarà un’area variamente intesa che è l’area di chi invece di stare ad urlare alle sirene del Mediterraneo, di giocare allo sfascio,  vuole offrire proposte concrete, puntuali, anche avendo l’orgoglio di ciò che facciamo. A chi dice che dopo il 4 dicembre non è cambiato niente ricordo che oggi tutti sono preoccupati per le larghe intese mentre prima c’era il rischio deriva autoritaria. O si ha paura dell’uomo solo al comando o delle larghe intese, di tutti e due non è possibile’.

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