“Io non credo di essere una superstar né un punto di riferimento. Anzi se dovessi descrivere con una battuta il fatto che io potrei essere uno dei candidati direi quanto siamo messi male”. Inizia scherzando il suo intervento alla festa del Pd che si è svolta a Sesto San Giovanni, alle porte di Milano. Poi diventa serie e usa toni da ‘campagna elettorale’ in vista del congresso Democrat. “Questa storia del governo di larghe intese non è propriamente una cosa che ci fa fare salti alti dalla gioia”. “C’è un unico modo per mandare in pensione il governo delle larghe intese ed è una legge elettorale degna di questo nome”, dice il sindaco di Firenze. Anche perché, secondo lui, il centro destra non farà cadere l’esecutivo nonostante l’impossibilità di salvare l’ex presidente del consiglio. “L’ipotesi di salvare Berlusconi non esiste, neanche se ci fosse una differenziazione, se qualcuno facesse il furbo”. Il Cavaliere, ha continuato il sindaco di Firenze “in ogni caso, sarà interdetto dai pubblici uffici”. “Se non è tra una settimana è tra un mese”, facendo riferimento alla sentenza della Corte di Milano che deve ridefinire i tempi dell’interdizione dell’ex premier. Ma per il Cav non c’è via d’uscita. Una ‘temporanea’ scomparsa del leader del centro destra dalla politica ‘attiva’ non comporterà la fine automatica del governo delle larghe intese. “Non ho la più pallida idea di cosa farà Berlusconi, ma il Pdl non farà cadere il governo. Al massimo chiederà ai suoi ministri di dimettersi per poi riconfermarli – ha detto – al centrodestra adesso conviene restare dove sta. Anche perchè, dice Renzi, se si dovesse andare al voto “non succederà come l’altra volta: questa volta li asfalteremmo”. Ma tutto dipenderà dal congresso che deciderà chi dovrà guidare il partito e la coalizione alle prossime elezioni. “Dovremo essere bravi noi a parlare di proposte concrete e sarà facile perché Gianni Cuperlo é una persona seria e anche Pippo Civati. L’ultima volta abbiamo perso mettendoci a disquisire di giaguari e tacchini. E questo ci ha costretto alle larghe intese. Voglio un Pd che sappia comunicare e comunicare bene, altrimenti perdiamo”. Lui vuole portare la sinistra alla vittoria e non “di tradire la sinistra” e questo risultato può essere raggiunto anche cercando “i voti dei delusi del centrodestra e non essere schifiltosi”.
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