A ‘Porta a Porta’ Renzi punto da una ‘vespa’ lancia la sfida: ‘Sarei contento che Berlusconi potesse candidarsi perché vorrei proporgli di candidarsi contro di me, visto che leggo che c’è l’accordo segreto o chissà cosa. Vorrei che i cittadini vedessero candidarsi me contro Berlusconi’.
Poi, si sposta su Di Maio: ‘Ha fatto un po’ il ganassa. Se Di Maio scappa, i cittadini lo giudicheranno. Dove si candiderà, a Pomigliano D’Arco dove ha preso 59 preferenze l’altra volta? Ovunque Di Maio, che è il capo del M5s, deciderà di candidarsi metteremo un giovane o una giovane ricercatrice, una scienziata o uno scienziato. Una persona del sud, con laurea e master, per spiegare che siamo dalla parte della scienza e non dalla parte delle bufale, i no vax, il passato degli apprendisti stregoni’.
Chi conosce questa legge elettorale sappia che, numeri alla mano, il Pd sarà il baricentro della prossima legislatura. Perché la sommatoria dei collegi e del proporzionale ci darà un ruolo fondamentale.
Non sono ottimista sull’unità di tutto il centrosinistra ma abbiamo tempo: Mdp e la sinistra di Fratoianni hanno scelto di fare un’assemblea il 3 dicembre. Ho dato l’incarico a una personalità autorevole come Piero Fassino di provare a rimettere insieme i cocci. Ma le nozze si fanno in due, poi tocca a loro, sottolinea. Alla domanda se sia disposto ad aprire alla reintroduzione dell’articolo 18, risponde Renzi: ‘No, lo abbiamo detto da sempre’.
Sto dalla parte del presidente del Consiglio, come ovvio che sia. Credo abbia fatto una proposta per raggiungere l’accordo sulle pensioni, afferma il segretario del Pd: ‘La Camusso rappresenta la Cgil, non Mdp. Penso che sia ingiusto per la Cgil dire il contrario’.
E, parlando di pensioni, e di una sfida Renzi-Berlusconi, sarà una gara a chi la spara più grossa. Il Berlusca è in vantaggio perchè annuncia ‘anzi tempo’ una novità importante: ‘Se vinceremo le elezioni nel nostro prossimo governo ci sarà una novità importante, quella di un ministero della terza età’, e poi: ‘Ritengo moralmente doveroso aumentare i minimi pensionistici a 1000 euro al mese per tredici mensilità, e ciò deve valer anche per le nostre mamme che hanno lavorato tutti i giorni a casa e che devono poter avere la possibilità di trascorrere una vecchiaia serena e dignitosa’.
Ma non basta, perché senza remore continua: ‘Queste misure si rendono necessarie anche perché avendo ‘promosso’ alcuni studi universitari al San Raffaele, secondo i ricercatori l’obiettivo a portata di mano è quello di accrescere la prospettiva di vita fino a 125 anni. Tutto questo è positivo, apre prospettive affascinanti ma anche diversi problemi perché le persone devono poter invecchiare in salute ma anche in sicurezza economica. Invece nel 2016 tre milioni di anziani hanno dovuto rinunciare alle cure perché troppo costose. Oggi nessuno anziano può vivere con una pensione minima di 500 euro: oggi è doveroso e indispensabile aumentare i minimi pensionistici’.
Su coperture e modalità economica per questo ‘degno’ programma, ovviamente, nessun accenno.
Mille euro a chi non ha mai versato non corrisponde esattamente a una misura previdenziale ma configura un intervento assistenziale. Ricordiamo che sull’Inps gravano già una serie di compiti che nulla hanno a che vedere con i compiti originari dell’Ente, ovvero: ‘Istituto nazionale per la previdenza sociale’, cioè riscossione dei contributi e pagamento delle relative pensioni.
Ma l’ex Cavaliere, si sa, è bravo a lanciare il ‘pallone’ in aria, ma in questo caso lo è stato di più: ha lanciato una ‘lanterna volante’ cinese, come fanno gli innamorati che fanno promesse di amore eterno ma, come dimostra la casistica, per lo più irrealizzabili. Di certo fa scena, è sì inverosimile, ma molto romantico.
Ma l’idea più terribile è la creazione di un ‘Ministero della Terza età’. I ministeri esistenti coprono in abbondanza, anche se in maniera a volte inefficiente, i problemi che riguardano gli anziani.
Mi sembra di ascoltare Totò quando sfidava Maciste e le spara in modo inverosimile, con Nino Taranto che, di spalle, interviene: ‘Eh, sì, con tricchi tracche e castagnole…’.
Gli anziani non sono un problema ma lo diventano solo quando la società, semmai incentivata da una classe politica che ‘gioca’ per motivi elettorali sulla guerra generazionale, li considera tali, indipendentemente dall’esistenza o meno di un ministero preposto.
Il ciclo della vita non dipende da un ministero e l’idea su cui si basa è più vecchia e malandata di coloro a cui si dovrebbe dedicare.
Cocis