Renzi si candida alla guida del Pd: “Io sono pronto, ma l’ultima parola spetta agli elettori”

Genova è renziana. Il voto ne sarà solo la conferma. Alla festa del Pd, svoltasi ieri a Genova, il rottamatore ha annunciato la sua candidatura alla leadership del Pd. “Ci sto facendo un pensierino, io sono disponibile ma mi devono votare gli elettori”,riferisce Renzi che poi in un’ora piena, annuncia il programma della sua campagna elettorale. Una “rivoluzione radicale” dentro la società, dentro il partito e anche nei confronti del governo che “al cacciavite” – come disse Enrico Letta – deve sostituire “le idee” della sinistra, che è tale non se “si compiace” ma “se vince”.

Di fronte ad una platea stracolma ed attenta, Renzi si presenta solo e forte della sua popolarità. Non risparmia però qualche battuta: “a chi mi dice che è renziano gli consiglierei un tso”.

Come già durante le primarie, il rottamatore si prepara alla prossima battaglia in solitaria: “A Bersani faccio presente che alle primarie ho preso i voti per le mie idee, alcune giuste altre sbagliate, e non per la corrente. E dopo non ho chiesto spazi. “Ma la guerra ad un partito chiuso in se stesso e nella paura è solo un piccolo pezzo della sfida che Renzi vuole fare “se Epifani si decide a fissare la data e le regole”. E’ un cambio di mentalità culturale quello che il rottamatore punta a fare dentro il Pd: “Basta con la rassegnazione e il conservatorismo, la politica è una cosa bella se dà speranza e fiducia”.

E coniugando la parola sinistra, al presente elenca le opere realizzate a Firenze, e “per il domani” coniuga ricette liberali (”dobbiamo investire sul lavoro che non è tutelare i soliti ma dare mano a chi lo perde”) e una sana realpolitik: “Dobbiamo vincere, di una sinistra che perde le elezioni non so che farmene”.

E se al congresso il rottamatore vuole “il voto degli uomini liberi e non dei renziani”, è implicito che Renzi si prepara alla sfida vera, quella per diventare premier, quando sarà. Per ora il giudizio verso un governo “basato su un’alleanza parecchio di necessità” ha più ombre che luci. “Noi siamo generosi – ironizza – abbiamo realizzato l’unica promessa elettorale di Berlusconi mantenuta. Ma ora che sull’Imu l’hanno vinta loro vogliamo portare proposte serie su semplificazione, giustizia sociale e legge elettorale. Portiamo le nostre idee al governo”.

 

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