Il fermo immagine tratto da l'unità.tv mostra il segretario del Partito Democratico, Matteo Renzi, durante la direzione del partito a Roma, 30 maggio 2017. ANSA/L'UNITA.TV +++EDITORIAL USE ONLY - NO SALES+++

Renzi: ‘Soglia al 5% è elemento inamovibile’

Non sono le polemiche sulla legge elettorale, e nemmeno quelle sulla soglia di sbarramento, a produrre fibrillazioni. Piuttosto è il clima di incertezza che si sta determinando con la voglia di un voto anticipato, a cui la maggioranza renziana del Pd non si sottrae, senza mettere in sicurezza i conti del Paese e lasciando nell’indeterminatezza la prossima legge di Bilancio, a creare fibrillazioni sui mercati.

‘Lo scontro sui voucher rappresenta l’ultimo episodio di fibrillazione della attuale maggioranza di Governo. In questo caso, la contestazione arriva dal lato sinistro. Un’altra occasione di conflitto sarà rappresentata dalla legge elettorale ‘germanica’. In questo caso, il conflitto arriva dal lato destro della maggioranza. Andando avanti di questo passo la fine anticipata della legislatura è già scritta e si consumerà nei prossimi giorni con il voto di fiducia sulla ‘manovrina’,  dichiara Cesare Damiano, presidente della Commissione Lavoro alla Camera: ‘Si tratta di una prospettiva realistica e al tempo stesso, negativa per il Paese. Stiamo entrando, dunque, in un periodo difficile e denso di pericoli. La convergenza sulla riforma della legge elettorale da parte dei partiti maggiori rappresenta sicuramente una novità importante. Quel che conta sarà il merito: non basta far prevalere l’idea di andare il voto a qualunque costo e con qualsiasi legge. Se la nuova legge elettorale dovesse contenere dei meccanismi che spingono verso le ‘larghe intese’, sarebbe negativa. Il Pd non deve rinunciare alla prospettiva della ricostruzione di un campo di centrosinistra: in questo senso, vanno raccolti gli appelli di Giuliano Pisapia e di Enrico Letta’.

Il senatore Vannino Chiti  ha chiesto  al Pd di affrontare la questione della legge elettorale  prima della Direzione. Lo spiega a margine della conferenza dove è stato appena presentato il documento sottoscritto da 31 parlamentari orlandiani: ‘Chiediamo alla Direzione un patto politico di unità  e prima di prendere una decisione sulla riforma elettorale siano sentiti i gruppi parlamentari del Pd’. Due i punti da cui partire, secondo Chiti: ‘Fare una legge con un impianto maggioritario perché abbiamo fatto un congresso su questo e stabilire le priorità di programma con Governo e maggioranza. Poi si vedrà  se si deve votare, quando e con quale legge. Nessuna scissione in vista siamo ancora insieme, se avessimo voluto questo avremmo fatto un’altra scelta quando l’hanno fatta tanti compagni e amici. Ci misureremo nell’assemblea dei gruppi, questa è la nostra strategia, se ci sarà un capovolgimento di alleanze si potrebbero consultare anche gli iscritti’. Chiti lamenta poi il fatto che l’assemblea dei gruppi in Senato nonostante sia stata richiesta non è ancora stata convocata. La presidenza,  spiega,  non ha risposto, perché ha ritenuto che dovesse esserci prima la Direzione del partito.

Inoltre  è forte la polemica che nasce intorno alla soglia del 5% del sistema tedesco e la presunta intesa Renzi-Berlusconi, come chiarisce Renzi in Direzione Pd:  ‘La soglia al 5% è un elemento inamovibile del sistema tedesco e deve restare un altro elemento chiave, la scheda deve avere i nomi. Sono due elementi cardine.  La banale semplificazione dell’inciucio con Berlusconi è talmente stancante da aver perso anche l’elemento di divertimento iniziale. Quando si vota non è un problema che dobbiamo affrontare qui adesso. Noi dobbiamo affrontare un tema diverso, quando si vota la legge elettorale’. Così Renzi sull’accusa di puntare con il sistema tedesco all’intesa con il Cavaliere,   ricordando  come i capigruppo tra Pd e FI abbiano concordato che l’ok alla legge debba arrivare entro il 7 luglio.

 La minoranza del Pd, nè l’area di Andrea Orlando nè quella di Michele Emiliano, entrerà, a quanto si apprende, nella segreteria del Pd che oggi il  segretario  annuncerà in direzione.

‘Andrea Rossi ha scelto l’Imola per la festa nazionale dell’Unità 2017, mi piace pensare che farla all’autodromo farà in modo di essere più veloci per il futuro ma da qui alla festa nazionale farei entro giugno un’assemblea nazionale dei portavoce dei circoli’, dice  Renzi alla direzione del Pd.

‘Vi propongo di votare la relazione con il consenso del Pd per andare ad accettare il sistema tedesco con quella indicazione sulla data entro la prima settimana di luglio, perché altrimenti non si fa più’, è quanto propone Renzi alla Direzione Pd:  ‘Io non sono un entusiasta di un sistema proporzionale con soglia al 5% ma la nostra serietà è quella di offrire al Paese un sistema che abbia un consenso più ampio possibile. Il sistema tedesco non è il mio modello, il punto chiave del sistema tedesco è che noi siano davanti al bivio di una soluzione che porta alla pacificazione istituzionale, con l’80 per cento dei partiti che lo vuole e porta il paese a ordinato svolgimento del passaggio elettorale senza forzature.  Sostenere il governo Gentiloni è sostenere noi stessi, quando si vota lo si decide nei luoghi competenti ma la legge elettorale va fatta non perché abbiamo impazienza di andare a votare ma perchè è condizione di serietà del patto con il Capo dello Stato e con i cittadini’.  Cocis

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