In questi giorni Matteo Renzi si trova in Pakistan dove si è diviso tra impegni istituzionali e una breve vacanza sugli sci. Fatto, quest’ultimo che è stato fonte di critiche. Il leader di Italia Viva si difende dagli attacchi: «Avevo preso l’impegno di incontrare il Presidente della Repubblica, il Primo Ministro, il Capo dell’Esercito a Islamabad assieme all’ex premier spagnolo José Maria Aznar. Un politico degno di questo nome ha anche relazioni internazionali. Se ad altri non capita non so che farci. Poi, con alcuni amici, siamo andati due giorni a sciare a 4.000 metri, in luoghi bellissimi. Posso fare due giorni sugli sci o devo chiedere il permesso al Tribunale dell’antirenzismo?».
‘Io non voglio andare a elezioni. Erano altri quelli che avevano già fatto l’accordo con Salvini. In più le elezioni non ci saranno per mesi. Per cui, se cade il Governo Conte Bis, ci sarà un nuovo Governo. Non le elezioni’, così il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, in un passaggio della sua enews. Ad ogni modo, chiarisce, il suo partito non farà parte di un eventuale Conte Ter. Da giorni – denuncia – molti nostri senatori sono avvicinati da inviti a lasciare Italia Viva. Alcuni di loro sono già stati indicati da taluni media come pronti alla fuga. Se dieci senatori di Italia Viva passassero dall’altra parte ci sarebbe il Conte Ter: terzo governo in tre anni, con terza maggioranza diversa. Io non ci credo, anche perché conosco i senatori di Italia Viva e non ne vedo dieci pronti ad andarsene. Per me, non hanno i numeri e se ne stanno accorgendo proprio in queste ore. Ma se avranno i senatori che stanno cercando e i numeri per il conte Ter noi saremo felicemente all’opposizione.
Nessuno di noi – rimarca Renzi – ha detto che vogliamo sfiduciare Conte. Abbiamo detto che non condividiamo la battaglia sulla prescrizione. E che faremo valere su quella i nostri numeri. Punto. Noi su questo non torniamo indietro. Per noi, la prescrizione non vale la fine del Governo: ecco perché Bonafede farebbe bene a fermarsi lui, prima di combinare il patatrac. Chi è l’arrogante? Chi come Italia Viva dice: ‘Su questo non siamo d’accordo’ o chi come Bonafede dice: ‘Si fa come voglio io anche se in Parlamento non abbiamo i numeri’?”, si chiede retoricamente l’ex presidente del Consiglio, che in un altro passaggio attacca: “Una parte del Governo e della maggioranza ha lavorato per tutta la settimana per buttarci fuori e fare a meno dei nostri voti, perché noi sulla prescrizione non ci siamo accodati alla incomprensibile svolta giustizialista del PD. La nostra colpa? Difendere le garanzie per i cittadini dalle inefficienze dello Stato. La nostra punizione? Fuori dal Governo, in nome della ‘tolleranza zero’, dopo una dura reprimenda sulla mancanza di educazione. Come se proporre contenuti e portare avanti le proprie idee fosse proibito. Che poi e’ come proibire la politica in nome della buona educazione”.
Quanto alla possibilità che la crisi di Governo indebolisca l’economia nazionale, Renzi sposta il focus: “Ciò che indebolisce l’economia italiana non e’ una eventuale crisi ma la mancanza di una visione, di un orizzonte, di una capacità di scelta. Su questo Italia Viva ha dato più idee di tutti. Ricordate quando gli altri volevano aumentare l’Iva? Bene oggi sono usciti i dati del Giappone che ha aumentato l’Iva nell’autunno 2019: dati devastanti, Pil a -6,3% su base annua. Forse non avevamo tutti i torti a bloccare l’aumento dell’Iva. E in ogni caso l’economia italiana si indebolisce quando si fanno scelte anti business, non quando si discute di politica”.
Ancora sul possibile Conte-ter: “Un nuovo Governo o un’alternativa a Conte, è un problema che interessa più a Conte in questo momento che ai cittadini italiani. Noi abbiamo sempre detto che sosteniamo seriamente questo Governo facciamo parte di questa maggioranza in modo leale, a noi interessa lavorare per dare risposte ai cittadini italiani e lo facciamo con grande lealtà, abbiamo contribuito a farlo nascere questo Governo quindi le spinte a farlo cadere non vengono da noi. Stare in questo Governo non vuol dire sacrificare i propri valori, rinunciare alle proprie idee”.
Bettini, a questo punto chiarisce: “Non voglio affatto cacciare Renzi, sarebbe un’affermazione sbagliata e presuntuosa. La mia predisposizione d’animo e’ assolutamente serena. Ho fatto un ragionamento politico: non sono stato io a porre ultimatum su vari temi, fino a immaginare una sfiducia su un ministro del Governo. Ho detto che per rendere piu’ sicura, larga e forte la maggioranza attuale non sarebbe sbagliato, anzi sarebbe opportuno, allargare il consenso parlamentare, questo darebbe piu’ stabilita’, nessuno sarebbe decisivo e non ci sarebbero gli ultimatum”. Lo ha detto Goffredo Bettini del Pd ai microfoni di Radio 24, in merito alle fibrillazioni nella maggioranza di Governo. “Il mio invito e’ smettere di fare una guerriglia continua e mettersi nell’ottica che questa e’ una coalizione. Sulla prescrizione ho assoluta affinita’ con la posizione di Renzi, ma siamo in una coalizione. Renzi sapeva perfettamente quali erano le posizioni del M5S sulla giustizia”.