Il presidente del Consiglio Matteo Renzi a Genova, durante il suo intervento alla Repubblica delle Idee, 6 giugno 2015. ANSA / US PALAZZO CHIGI - TIBERIO BARCHIELLI +++ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS HANDOUT PHOTO TO BE USED SOLELY TO ILLUSTRATE NEWS REPORTING OR COMMENTARY ON THE FACTS OR EVENTS DEPICTED IN THIS IMAGE; NO ARCHIVING; NO LICENSING+++

Renzi, tra patto con gli italiani e abbassamento di tasse attraverso le riforme

“E’ un patto con gli italiani. Abbiamo sempre detto che finalmente dopo tanti anni di immobilismo si può. Abbiamo iniziato con gli 80 euro, l’Irap. Se le riforme andranno avanti e credo che lo faranno, nel 2016 via tutte le tasse sulla prima casa, nel 2017 via una buona parte dell’Ires, nel 2018 scaglioni Irpef”, dice il presidente del Consiglio Matteo Renzi al Tg2. L’abolizione della tassa sulla prima casa comporterà risparmi fino a 400 euro per singola abitazione. Il maggior beneficio lo avranno i proprietari di Roma e di Torino visto che nelle due città il peso della Tasi è in media di 403 euro per il capoluogo piemontese e di 391 euro per la Capitale. Il premier detta poi lo slogan: “Meno tasse in cambio di riforme”, annunciando che da settembre saranno chiusi una serie di ‘carrozzoni pubblici’. Fonti di governo assicurano che già a settembre ne salteranno una trentina e, per il seguito, ci sarà la Finanziaria. Renzi, in pratica, assicura che se le riforme vanno avanti sarà possibile abbassare in cinque anni le tasse agli italiani per l’ammontare di 50 miliardi. ‘E’ un piano che stiamo studiando da almeno sei mesi ed i numeri per portare a casa questo risultato, continuando ad abbassare il debito, ci sono. Diversamente i nostri figli dovranno continuare a pagare le nostre colpe e non è giusto’. Dobbiamo essere decisi in Ue, ma anche capaci di sbloccare le opere pubbliche in Italia, aggiunge Renzi puntando il dito sulle notizie che parlano di giudici che bloccano aziende o appalti. Con Bruxelles dobbiamo essere decisi per ottenere flessibilità e non dobbiamo sprecare energie non spendendo i fondi europei, oppure bloccando aziende con interventi della magistratura. Se continueremo a tenere in pista il cantiere delle riforme, come credo, nel 2016 faremo una sforbiciata delle tasse che proseguirà nel 2017-18 in maniera puntuale. Vogliamo un’Italia che smette di essere un paese di piagnistei e lamentele e torni a essere una locomotiva d’Europa. Il premier ha chiamato a Palazzo Chigi il Ragioniere generale dello Stato, Daniele Franco e l’Ispettore capo del bilancio, Biagio Mazzotta, facendo entrare nel vivo la preparazione della prossima legge di Stabilità. Dal lavoro sulle partecipate pubbliche che saranno ridotte da ottomila a mille il governo prevede di risparmiare tra i due e i tre miliardi di euro all’anno. Una cifra analoga dovrà arrivare anche dai tagli ai ministeri. La riduzione delle tasse verrà fatta sempre mantenendo il rispetto dei parametri di Maastricht e del 3%, per una questione di serietà con i mercati e con l’Europa. ‘2014. Primo atto del governo: 80 euro al mese a dieci milioni di italiani. 2015. Eliminazione della componente Costo del lavoro da Irap. 2016. Via IMU e Tasi sulla prima casa. 2017. Giù Ires. 2018. Irpef e pensioni minime. Questo è il nostro percorso, con 50 miliardi di euro di riduzione tasse in cinque anni’. Uno shock fiscale che rottama l’idea del Pd come partito delle tasse. E che vuole restituire fiducia agli italiani e competitività all’Italia. Renzi ha poi dettato i tempi delle riforme: “La riforma della Pubblica amministrazione entro il 7 agosto avrà la lettura definitiva in Senato. Nel mese settembre dobbiamo chiudere al Senato la riforma costituzionale, prima della legge di stabilità e  sulle unioni civili la discussione può essere fatta insieme al gruppo della Camera in modo che alla Camera la lettura sia confermativa e si possa definitivamente approvare entro l’anno la legge sulle unioni civili. Abbiamo 20 miliardi di euro per investimenti nelle infrastrutture che non stiamo spendendo e da qui al 31 dicembre 2016 andranno spesi fino all’ultimo centesimo. Venerdì 24 a Palazzo Chigi gli operai di Whirlpool entreranno a firmare l’accordo che salverà quella azienda”. Renzi ha quindi difeso l’attività del governo: “La politica sembrava imbambolata e ferma, sembrava impossibile che riuscisse a mostrare il volto della decisione e invece in sette mesi abbiamo deciso perché la politica che non decide non fa il suo mestiere. Sette mesi fa eravamo preoccupati che le riforme potessero essere bloccate nella palude e non sono qui a dirvi che sono state sbloccate ma che grazie a quelle riforme l’economia si è rimessa in moto e adesso è il momento di fare il salto di qualità e siamo in grado di farlo. Ciò che abbiamo fatto con nostri deputati e senatori in un arco di tempo abbastanza limitato è particolarmente degno di onore e orgoglio perché ha consentito al Paese di ripartire. Lo dimostrano i numeri crudi di questi giorni e delle ultime ore sono spesso oscurati dalla grancassa del disfattismo cosmico.

Roberto Cristiano

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