E sulle Unioni civili: “Senza accordo voto di coscienza. Family day merita rispetto”
ROMA. Mettere un freno a Schengen, o uno stop, non fermerà i terroristi dall’entrare in Europa e colpire. Questo perché, come dimostrato dagli ultimi attentati, “alcuni sono cresciuti nelle nostre città”. Non si può cancellare la libera circolazione: “Era il grande sogno europeo”. A dirlo è il presidente del consiglio Matteo Renzi a rtl, sottolineando come sia giusto “essere attenti contro il terrorismo” ma non è che” sospendendo Schengen si bloccano i terroristi: alcuni terroristi di Parigi sono cresciuti nelle nostre città”.
Una soluzione sarebbe una legge ad hoc ma il problema è che “su alcuni punti non troviamo l’intesa” e quindi bisogno “andare a votare a scrutinio libero”. Renzi ribadisce l’importanza della decisine del Parlamento sulle unioni civili, definendo il confronto nel Pd “acceso ma buono”. Quanto alla scelta del ministro Galletti di partecipare al Family Day, per Renzi “i ministri sono liberi di andare a tutte le manifestazioni che vogliono, al Family Day come alle iniziative promosse dalla comunità Lgbt ( Lesbiche, Gay, Bisessuali e Transgender, ndr)”.
“Io credo che – ha affermato il premier – quello della stepchild adoption sia un tema molto delicato, dobbiamo avere un principio di riferimento, una stella polare: l’interesse del bambino. Ciò che importa è il diritto del bambino a crescere nell’ambiente considerato più giusto”. Su questo tema “c’è una discussione: il Parlamento voterà, vedremo se troverà una soluzione alternativa, ma spero che si faccia la legge in un tono civile, evitiamo che sia uno scontro”.
Capitolo Germania. Renzi ha poi confermato che avrà un incontro con Angela Merkel il 29 gennaio, ma ha smentito di voler chiedere le dimissioni del capo di gabinetto di Juncker Martin Selmayr: “Non ho mai chiesto una testa in vita mia. Di mestiere non faccio il cacciatore di teste. Tanto più che stiamo parlando di un funzionario dell’Unione europea, non di collaboratori del governo tedesco”.
“Con Merkel il rapporto è buono, la Germania ha bisogno dell’Italia, ha voglia che l’Italia sia forte”, ha detto. “L’impressione che c’è – ha aggiunto – è che in alcuni casi ci siano due pesi e due misure. Quello che serve al Nord si può fare, quello che serve al Sud no. Sono uno di quelli che quando c’è da intervenire, interviene”. La Germania, ha spiegato, “ha bisogno dell’Italia, ma io non sono uno di quelli che si tira indietro. Non sono uno che ha paura di tirare un calcio di rigore. L’Europa siamo noi, non è un insieme di burocrati. L’Italia non è al rimorchio” di nessuno.
Alessandro Moschini