“Matteo Renzi, crede di aver mai avuto una relazione tossica nell’ambito politico?”
La risposta ai microfoni di Radio Cusano Campus è stata affermativa. Con chi? Il leader di Italia Viva non ha esitato a rispondere a ‘Che rimanga tra noi’_, la trasmissione condotta da Francesca Pierri e Alessio Moriggi:
_”Con Massimo D’Alema e quelli della Ditta, gli ex Pci. Poi, fortunatamente, ci siamo separati: io sono rimasto con le mie idee; loro col partito che non vince”_.
Il riferimento di Renzi è andato quindi al 2016, anno in cui, in seguito al referendum costituzionale perso, ha dovuto lasciare la leadership del Partito Democratico. Un passo di cui si è detto niente affatto pentito.
Oggi Renzi è focalizzato sulla corsa a Strasburgo e sull’importanza di presentare candidati realmente interessati a governare in Europa.
“Ora sono contento di fare le cose che gli altri non fanno. In occasione del compleanno dell’Europa ero a Ventotene, l’isola dove, da esiliati, Altiero Spinelli e Ernesto Rossi immaginarono l’Unione Europea con il loro Manifesto. Poi è stata la volta di Palermo, presso l’Associazione Nazionale Magistrati per spiegare perché su vari punti
non mi trovo d’accordo con loro”._
ELEZIONI EUROPEE 2024: RENZI: “NON PORTIAMO SOLO UN NOME, MA UN’IDEA”
Elezioni Europee che somigliano a un’asta di “fanta-campioni”, un vero e proprio sondaggio politico che non guarda ai seggi e alla presenza a
Strasburgo, ma al rafforzamento del proprio partito in ambito nazionale. Questa la provocazione dei conduttori ai quali il leader di Italia Viva
ribatte:
“Ma se c’è addirittura chi, in vista di queste Europee, convoca una squadra sapendo che i suoi giocatori, in realtà, non scenderanno mai in
campo! Anche se eletti, rimarranno dove sono rinunciando al seggio a Bruxelles. Io e Emma Bonino, invece, candidati con la lista Stati Uniti
d’Europa, non siamo solo due icone. Siamo due candidati veri, a differenza di Schlein e di Meloni. Gli altri hanno messo nel simbolo un cognome (altri addirittura soltanto un nome), quello dei leader di partito. Noi, invece, portiamo un’idea”.
EUROPEE, RENZI: “COME SI BATTE LA MELONI”
A tal proposito, è stato chiesto a Renzi anche quale possa essere la migliore strategia oppositiva a Giorgia Meloni, candidata come capolista per Fratelli d’Italia:
“Non certo sollevando ogni giorno la questione dell’antifascismo. Ormai lo sappiamo che Meloni è un po’ come Fonzie nella serie televisiva “Happy Days” quando non riusciva a pronunciare la parola “scusa”. Meloni, da parte sua, non riesce a dirsi antifascista. Ma non si batte su questo campo: lo si fa, piuttosto, parlando dei salari bassi, delle
riforme promesse che non attua, della sanità, della giustizia, dellaburocrazia. La Meloni, a tal proposito, fa tweet meravigliosi, manessuna legge”. Bisognerebbe andare oltre il chiacchiericcio: parlare
del motivo per cui, nel mondo, l’Europa non conta più nulla”.