Una divisione d’eccellenza diretta da un cardiologo d’eccellenza, il professor Franco Romeo, responsabile del reparto di emodinamica del Policlinico Tor Vergata, la prima struttura del Lazio per il trattamento dell’infarto miocardico acuto. Un dato inconfutabile certificato dalla rilevazione del P.Re.Val.E (programma regionale di valutazione degli esiti degli interventi sanitari) curato dal Dipartimento di Epidemiologia del Servizio Sanitario Regionale del Lazio. Questa documentazione contiene le informazioni relative alle cure erogate da tutte le strutture sanitarie regionali.
Gli sforzi del professore, cardiologo di fama internazionale, e della sua equipe sembrano aver dato i propri frutti. I ricoveri con angioplastica coronarica entro i novanta minuti superano di gran lunga la media regionale: circa il 90% del totale dei casi contro il 70% della media regionale. “Per i pazienti del mio reparto – ci tiene a sottolineare Romeo – che vengono portati direttamente in emodinamica senza passare dal pronto soccorso, la tempistica si accorcia ulteriormente intorno ai 40 minuti. La rapidità dell’intervento dipende da vari fattori. La velocità del paziente nel chiamare il 118 e la disponibilità dei mezzi di soccorso ma anche, e soprattutto, la velocità di diagnosi ed intervento dei medici. Nel mio reparto, ad esempio, i cardiologi di turno sono tutti in grado di fare un’angioplastica appena il paziente arriva”.
Altro aspetto, oltre la tempestività, è la qualità registrata da P.Re.Val.E. In un contesto regionale in via di miglioramento, visto che il tasso di mortalità per chi è vittima di un infarto miocardico acuto, a 30 giorni dal primo accesso in ospedale, è diminuito (nel 2012 si attestava al 9,8% nel 2016 è sceso al 7,9%) il reparto del professor Romeo batte ogni record con il suo tasso di mortalità al 3,9%, “praticamente la metà della media regionale”, sorride soddisfatto Romeo. “Se questa percentuale si applicasse su base nazionale – aggiunge – si salverebbe la vita ad 8 mila persone in più ogni anni”.
In questo reparto d’eccellenza il cardiologo da anni cura pazienti con patologie valvolari con tecniche mininvasive. “Abbiamo a disposizione – spiega Romeo – una tecnica non chirurgica che ci consente di salvare vite con un rischio basso. Questo perché abbiamo messo a punto una tecnica di sostituzione della protesi mitralica per via percutanea, permettendo quindi, anche ai pazienti non in condizioni di affrontare un’operazione a cuore aperto, la sostituzione della valvola mitralica. Ma queste valvole – rimarca Romeo – sono costose, così l’accesso a queste procedure è oggettivamente difficile. E la situazione non è omogenea nelle diverse regioni. Nel nostro centro di Tor Vergata a Roma facciamo circa 60, 70 valvole all’anno, ce ne servirebbero almeno un centinaio”.
Martedì prossimo, anche per sensibilizzare l’opinione pubblica, è stato organizzato nel reparto di emodinamica di Tor Vergata, un meeting di cardiologi per eseguire una serie di interventi insieme. “Un modo anche per scambiarci know how”, conclude il professore che persegue da sempre un’unica via: migliorare le tecniche di intervento per salvare sempre più vite umane possibili.