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Report, il dossier Oms e il piano pandemico: “bomba mediatica” su Speranza e Guerra

Come sempre succede dopo la sua messa in onda – una su tutte il servizio sulla riaperture delle discoteche in Sardegna in pieno Covid  anche oggi gli occhi dei media sono puntati sull’importante inchiesta condotta da Report e andata in onda ieri sera su Rai3.

La trasmissione condotta da Sigfrido Ranucci scoperchia stavolta il presunto scandalo che si nasconderebbe dietro allo scoppio della pandemia Covid in Italia.

Il documento dell’Oms fatto sparire

Come sappiamo, ogni Paese è tenuto a elaborare un piano pandemico per far fronte ad eventuali pandemie. Un documento dell’OMS denunciava che il piano pandemico italiano è del 2006: a scoprirlo mesi fa era stato lo stesso Report. Ma poche ore dopo la sua pubblicazione, il documento viene rimosso.

Secondo le stime del Generale Lunelli, esperto di difesa batteriologica, un piano aggiornato avrebbe salvato almeno 10mila persone morte per Coronavirus.

Report ha svelato una serie di e-mail riservate ricevute tramite un leak: si tratta di comunicazioni interne dell’Organizzazione Mondiale della Sanità riguardanti il rapporto “An unprecedented challenge – Italy’s first response to Covid-19”, a cura di un team di ricercatori della divisione europea dell’OMS.

Lo studio, finanziato con circa 100mila dollari da un grant del Kuwait, descriveva luci e ombre della preparazione e gestione italiana della crisi da Covid-19. Doveva servire ad altri Paesi e più in generale agli operatori del mondo della sanità per trarre lezioni utili dalle buone prassi e dagli errori del primo grande Paese occidentale che si è confrontato con il virus.

Ma il 14 maggio, appena un giorno dopo la pubblicazione, viene ritirato e mai più messo a disposizione. “Uno sfregio al governo del Kuwait che lo aveva pagato”.

Report e i documenti esclusivi

Nell’inchiesta “Il parafulmine” di Giulio Valesini e Cataldo Ciccolella, Report ha ricostruito, con documenti esclusivi, cos’è successo davvero nelle stanze dell’OMS e perché il rapporto scomparso è una vera bomba mediatica, come lo stesso Ranucci ha detto, tra incidenti diplomatici, cattivo uso di fondi della cooperazione, immunità diplomatica usata da scudo contro le convocazioni della procura di Bergamo e una “santa alleanza” tra i piani alti dell’OMS e il nostro ministero della Salute.

Dal leak in loro possesso i giornalisti di Report deducono che il motivo della censura è che il rapporto metteva in imbarazzo il governo italiano e il ministro della Salute Speranza e ancor più il direttore aggiunto dell’Oms Ranieri Guerra. Infatti, tra le varie criticità annotate dai ricercatori, si certifica che il piano italiano di prevenzione delle pandemie era vecchissimo, del 2006. E mai aggiornato.

Il ruolo di Ranieri Guerra

Uno dei dirigenti che avrebbe dovuto aggiornarlo era proprio Ranieri Guerra, che tra il 2014 e il 2017 era Dg Prevenzione al Ministero della Sanità.

E questi l’11 maggio, poco prima della pubblicazione del rapporto, e a poche ore da una puntata di Report che avrebbe denunciato l’arretratezza del piano pandemico, nella sua veste di top official di Oms, scriveva a uno degli autori di indicare come data del piano il 2016 invece del 2006. Ma il 2016 è solo la data di aggiornamento della pagina web e non quella del piano.“Un gioco di prestigio” lo definisce Ranucci:

“Devi correggere subito nel testo: 1. Piano nazionale di preparazione e risposta ad una pandemia influenzale; Ministero della Salute; 2006 (…) E riportare quanto disponibile al sito minsalute (…) Ultimo aggiornamento dicembre 2016. Non fatemi casino su questo. (…) Stasera andiamo sui denti di Report e non possiamo essere suicidi. (…) Adesso blocco tutto con Soumya. Fammi avere la versione rivista appena puoi. Così non può uscire”.

Guerra minaccia di bloccare tutto con Soumya Swaminatham, il chief scientist dell’OMS centrale, dando per scontato che la prestigiosa scienziata era a sua disposizione per cambiare un testo non per motivi scientifici ma per ragioni politiche.

In un’altra comunicazione racconta l’esistenza di un presunto tacito accordo tra l’Oms e il Governo italiano, “di cui l’organizzazione dell’Onu sarebbe la consapevole foglia di fico”:

“Uno degli atout di Speranza è stato sempre il poter riferirsi a OMS come consapevole figlia (sic) di fico per certe decisioni impopolari e criticate da vari soggetti. Questa è stata materia di discussione e di accordo con Tedros, anche attraverso chi ti scrive e la Missione a Ginevra (…). Se anche OMS si mette in veste critica non concordata con la sensibilità politica del Ministro, che è certo superiore alla mia, non credo che facciamo un buon servizio al Paese. Ricordati che hanno appena dato 10 milioni di contributo volontario sulla fiducia e come segno di riconoscenza per quanto fatto finora, dopo sei anni di zero”.

Immunità diplomatica?

Report ha anche rivelato come l’OMS stia impedendo agli autori dello studio di presentarsi alla Procura di Bergamo, che li ha convocati per ascoltarli come persone a conoscenza dei fatti in un’inchiesta per falso ed epidemia colposa.

L’ente si rifugia dietro trattati internazionali che garantiscono immunità diplomatica e quindi dovrebbero “scudare” i ricercatori anche dalla semplice testimonianza in tribunale. Eppure, tra i convocati, a uno solo l’OMS ha dato il via libera a parlare coi Pm: proprio Ranieri Guerra”.

Le domande di Report al ministro Speranza

Pubblichiamo qui di seguito le domande che Report ha rivolto al ministero della Salute:

  • secondo una testimonianza che abbiamo raccolto, l’Oms si sarebbe prestato a fare da consapevole parafulmine a decisioni impopolari e criticate del ministro Speranza e del governo durante la prima ondata Covid. Su questo punto, chiediamo un commento al ministro Roberto Speranza
  • chiediamo di conoscere l’elenco puntuale delle donazioni fatte dall’Italia all’Oms negli ultimi due anni, con le date e i relativi importi (e le eventuali destinazioni vincolate)
  • il Ministro Speranza conosce il rapporto dell’Ufficio regionale europeo OMS intitolato “An unprecedented challenge – Italy’s first response to COVID-19”? Il Ministro ha letto e valutato i contenuti del documento?
  • il Ministro è stato informato della sua rimozione improvvisa dal sito OMS dopo circa 24 ore dalla pubblicazione? Ne conosce le ragioni?
  • al Ministro risulta che il rapporto sia stato rimosso perché ne emergeva un quadro oggettivo critico della “preparedness” italiana?
  • qual è il commento del Ministro sulla rimozione del documento?
  • al Ministro risulta sia stata ultimata la stesura di un piano pandemico aggiornato?
  • esistono piani di gestione della pandemia in corso riservati o tutelati da confidenzialità?

La risposta del ministero della Salute

E qui la risposta formalizzata dall’Ufficio Stampa del Ministero:

A quanto ci risulta non si tratta di un documento ufficiale dell’OMS e non è mai stato trasmesso al
Ministero della Salute che quindi non lo ha mai né valutato, né commentato. Ogni informazione in
merito deriva da fonti non istituzionali.

Per quanto riguarda la risposta al Covid-19, il piano dell’Italia è declinato nel documento
“Prevenzione e risposta a Covid-19: evoluzione della strategia e pianificazione nella fase di
transizione per il periodo autunno-invernale” realizzato da Ministero della Salute, Istituto Superiore
di Sanità, Consiglio Superiore di Sanità, AIFA, INMI Lazzaro Spallanzani, Protezione Civile, Inail,
Conferenza Stato Regioni, AREU 118 Lombardia, Fondazione Bruno Kessler (FBK), Struttura
commissariale straordinaria per l’attuazione e il coordinamento delle misure occorrenti per il
contenimento e contrasto dell’emergenza epidemiologica COVID-19 e altri. Il documento è
disponibile sul sito internet del Ministero della Salute: www.salute.gov.it.

Vorremmo precisare, inoltre, che per “piano pandemico” l’Oms, l’Ecdc e l’Italia fanno riferimento al Piano Pandemico Influenzale che è un documento pubblico consultabile sul sito del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie ECDC e sul sito del Ministero della Salute. Attualmente è in corso
l’aggiornamento del Piano presso la Direzione Generale della Prevenzione del Ministero della Salute.

Come Ufficio Stampa del Ministero della Salute ricordiamo che l’Oms, l’Ecdc e le altre
organizzazioni internazionali, come compete loro, definiscono gli standard e le strategie di
contenimento raccomandate, in un costante confronto con tutti i Paesi membri. L’Italia, su numerosi
aspetti legati alla sfida pandemica ha recepito, nelle misure adottate, le indicazioni di Oms ed Ecdc.

L’Italia, attraverso un capitolo di spesa del Ministero della Salute, versa il contributo obbligatorio
previsto e calcolato secondo le norme OMS. In applicazione della Notice of Assessment for the Biennium 2020-2021, l’Italia ha versato tale contributo per l’anno 2020, suddiviso parte in dollari e parte in franchi svizzeri:
· 7.911.430,00 dollari
· 8.077.570,00 franchi svizzeri
· pari rispettivamente a 7.257.526,83 e 7.572.485,23 euro
· per una somma complessiva di 14.830.012,06 euro.

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