Rete del lavoro agricolo di qualità

Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali comunica che a partire da oggi le aziende agricole interessate potranno fare richiesta di adesione alla ‘Rete del Lavoro agricolo di qualità’, l’organismo autonomo nato per rafforzare le iniziative di contrasto dei fenomeni di irregolarità e delle criticità che caratterizzano le condizioni di lavoro nel settore agricolo.   Possono fare richiesta le imprese agricole in possesso dei seguenti requisiti:  a) non avere riportato condanne penali e non avere procedimenti penali in corso per violazioni della normativa in materia di lavoro e legislazione sociale e in materia di imposte sui redditi e sul valore aggiunto;  b) non essere stati destinatari, negli ultimi tre anni, di sanzioni amministrative definitive per le violazioni di cui alla lettera a);c) essere in regola con il versamento dei contributi previdenziali e dei premi assicurativi. Combattere il caporalato anche attraverso la certificazione etica delle aziende che rispettano le regole. Con questo obiettivo nel 2014 abbiamo inserito in Campolibero la ‘Rete del lavoro agricolo di qualità’, che da oggi sarà pienamente operativa, afferma il Ministro Maurizio Martina. Le aziende potranno così registrarsi ed essere valutate dalla Cabina di regia della Rete, che è presieduta dall’Inps. Uno strumento operativo importante, che per la prima volta introduce un sistema di certificazione da parte dello Stato. Uno dei passi concreti, insieme al rafforzamento dei controlli che anche col Ministro Poletti abbiamo già messo in campo. Entro 15 giorni la stessa Cabina di regia dovrà presentare il piano organico complessivo per il contrasto stabile al lavoro nero, per intensificare ancora gli sforzi. Serve l’impegno di tutti in questa battaglia, dai sindacati alle organizzazioni agricole, dall’industria alla grande distribuzione insieme alle istituzioni, per mettere alla porta chi sfrutta. Sono tanti i fronti sui quali bisogna intervenire contro questa piaga antica e inaccettabile, a partire dall’aggressione patrimoniale di chi usa i caporali, con mezzi simili a quelli che si utilizzano nel contrasto alla mafia come le confische dei beni. Ne abbiamo discusso con il Ministro della Giustizia Orlando che nelle prossime ore presenterà ulteriori avanzamenti su questo piano. Della cabina di regia, presieduta dall’Inps, fanno parte le organizzazioni sindacali, le organizzazioni professionali agricole, insieme ai rappresentanti dei Ministeri delle Politiche agricole, del Lavoro e dell’Economia e della Conferenza delle Regioni. 

 

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