Aprire i locali e ampliare gli orari per circolare nelle strade, chiudere le possibilita’ di accesso al nostro Paese per i migranti. I due cavalli di battaglia della Lega – e le relative e opposte proposte alternative del resto della maggioranza, Pd in testa – riassumono anche le due principali questioni sul tavolo del governo. Matteo Salvini non smette di chiedere, anzi di pronosticare, “riaperture gia’ in questa settimana” perche’ “i dati migliorano, non si possono tenere chiuse migliaia di attivita’”. Una posizione ormai ampiamente nota ma marcata ancora dopo aver incontrato, ieri, la delegazione leghista al governo anche se per questa settimana non sarebbe da attendersi alcun cambio, tanto sull’orario del ‘coprifuoco’ quanto sull’allentamento di altre misure. La data cerchiata in rosso sul calendario resterebbe, salvo ripensamenti, quella del 17. Oggi a Palazzo Chigi si fara’ il punto sul dl Sostegni bis mentre il Consiglio dei ministri si terra’ giovedi’. Domani, invece, i ministri Speranza e Gelmini incontreranno le Regioni per quella che si annuncia ormai come una revisione dei criteri per determinare l’Rt.
Ma e’ il dossier migranti che resta caldo. L’Italia si aspetta dall’Europa un segnale sui ricollocamenti, che si attivi l’accordo di Malta, mentre la Lega ribadisce che occorre controllare le frontiere, come fanno Francia e Spagna, e l’altra meta’ del centrodestra, quella all’opposizione, rilancia con FdI il blocco navale. Il segretario Pd, Enrico Letta, chiede invece che la missione Irini sia riconfigurata per “consentire di gestire il salvataggio in mare”. Altro tema delicato sul quale il governo e’ al lavoro e’ quello della riforma della giustizia. Marta Cartabia ha visto gli ‘sherpa’ di maggioranza e opposizione e ha proposto due soluzioni sulla prescrizione, rilanciando la possibilita’ di una legge delega al governo. Un tema tecnico ma anche qui legato a finanziamenti Ue, vincolati al varo di riforme. La partita delle amministrative continua ad agitare il confronto politico. “Gualtieri sara’ il prossimo sindaco della Capitale”, pronostica il segretario Pd che non si nasconde come “il lavoro e’ complesso” viste le scelte di M5s, che mettono in sofferenza il disegno di un’alleanza alle politiche. 5 stelle a loro volta ancora alle prese con il ‘big bang’ che li ha separati da Rousseau, e con la relativa coda regolamentare, e giudiziaria, che appesantisce la marcia di Giuseppe Conte verso una vera e propria leadership. Non che il capitolo amministrative sia piu’ sereno nel centrodestra. Alla vigilia di un ‘tavolo’ per ora ancora dedicato ai Comuni al di sotto dei 15 mila abitanti, resta il pressing di Salvini su Guido Bertolaso come candidato al Campidoglio e Gabriele Albertini a Palazzo Marino. L’accordo non c’e’ e non sono estranee le tensioni che coinvolgono l’assetto del Copasir, e del prossimo cda Rai.