Riapre la Cappella Pignatelli, tesoro ritrovato del Rinascimento napoletano

Napoli riabbraccia la Cappella Pignatelli, tesoro del Rinascimento napoletano incastonato nel cuore pulsante della città, rimasta interdetta per lungo tempo ai cittadini e turisti in visita al territorio che si estende all’ombra del Vesuvio.

Chiusa per oltre cinquantanni, la bellissima cappella per un lungo periodo era diventata un deposito abusivo di vecchie sedie, un vero e proprio sfregio a un capolavoro assoluto dell’architettura partenopea.

Ora l’edificio sacro è stato finalmente riaperto al pubblico, grazie all’università Suor Orsola Benincasa. L’ateneo partenopeo entrò in possesso dello stabile dopo la donazione effettuata dalla famiglia Pignatelli all’inizio degli anni ’90 del secolo scorso.

Grazie al fondamentale aiuto dei finanziamenti europei del “Grande Progetto Centro Storico Unesco” è stato possibile riportare all’antico splendore la bellissima cappella e restituirla allo sguardo di studiosi, appassionati e semplici curiosi.

Il primo tassello di un ampio mosaico di lavori di restauro che interessa l’intera città di Napoli è stato completato proprio a Spaccanapoli: la cappella si trova presso Largo Corpo di Napoli, lungo il decumano inferiore dell’antica città greco-romana, all’altezza dell’incrocio di due storiche strade del centro ovvero piazzetta Nilo e via San Biagio dei Librai.

Lucio D’Alessandro, rettore dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, non nasconde emozione ed orgoglio: “In un Paese in cui si parla spesso delle grandi opportunità sprecate nell’investimento dei fondi europei ci riempie di orgoglio aver portato a termine un lavoro lungo e complesso che ci consente oggi di restituire alla città uno dei suoi grandi patrimoni che abbiamo tutte le intenzioni di valorizzare al meglio con numerosi progetti accademici, scientifici, artistici e culturali che mettano al centro dell’azione soprattutto i giovani della nostra città e delle Università”.

La Cappella Pignatelli sarà palcoscenico di attività accademiche e scientifiche, ma avrà soprattutto una destinazione pubblica: è già stato annunciato un fitto e ricco calendario di eventi che prevede una miriade di attività culturali, convegni, mostre e spazi espositivi – senza dimenticare attività musicali, cinematografiche e teatrali – che saranno organizzati nella cappella appena restituita alla cittadinanza napoletana.

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