Un uomo di 51 anni è stato arrestato a Palermo con l’accusa di sequestro di persona, riduzione in schiavitù, induzione, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, nonché lesioni nei confronti della compagna convivente, una 28enne. Il provvedimento di custodia cautelare in carcere, eseguito dai carabinieri, è scaturito al termine di una serie di attività d’indagine dirette dal sostituto procuratore della Repubblica della Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo Siro De Flammineis, e coordinate dal procuratore capo di Palermo Francesco Lo Voi. Per 6 anni, dal 2010 al 2016, la donna sarebbe stata vittima del compagno. Le indagini sono state avviate dai militari della Compagnia di Partinico nel mese di maggio scorso, a seguito della denuncia da parte della donna che accompagnata in caserma dal padre, tra le lacrime, ha trovato la forza di raccontare ai Carabinieri degli abusi e delle violenze di cui era vittima. L’uomo sistematicamente segregava la compagna all’interno dell’abitazione, chiudendo la porta di ingresso dall’esterno con un lucchetto e sbarrando le finestre con delle tavole di legno fissate con chiodi.
La ragazza era costretta a praticare rapporti sessuali con uno o più uomini, secondo appuntamenti e modalità concordate dai “clienti” dal compagno, spesso all’interno della loro abitazione, ma anche in aree campestri, nonché all’interno di autovetture. Le prestazioni prevedevano perlopiù la corresponsione direttamente nelle mani dell’indagato di 20 euro per ogni singolo rapporto sessuale cui era costretta la donna. I rifiuti opposti dalla donna in molteplici circostanze avevano come conseguenza il pestaggio ad opera del suo “aguzzino”. In almeno due circostanze documentate, la ragazza si era recata presso strutture sanitarie della Provincia di Palermo per ricevere assistenza: in un’occasione le era stata diagnosticata la frattura del setto nasale; nell’altra, oltre ad un trauma cervicale, le era stata comunicata l’avvenuta interruzione di gravidanza.