“L’ordinanza firmata da Emiliano è la conferma per iscritto, ove ce ne fosse bisogno, di quanto sosteniamo: i troppi NO, compresi quelli di Emiliano, hanno portato all’ennesima emergenza rifiuti e all’ennesima toppa, un’ordinanza <contingibile e urgente per fronteggiare le criticità nella gestione dei rifiuti urbani>.
“Non avere i termovalorizzatori in Puglia dimostra chiaramente che il ciclo dei rifiuti non solo non è chiuso ma è destinato a creare grossi problemi ai sindaci pugliesi. Un fallimento non solo per i due termovalorizzatori revocati e quindi non realizzati, ma perché in 16 anni NULLA è stato realizzato. Nessun impianto… e quindi continuiamo a portare i rifiuti fuori regione con costi che hanno un danneggiato finale: il cittadino che paga una delle TARI più alte in Italia. Senza contare il danno paesaggistico, igienico e ambientale.
“Tutto questo per la demagogia e il populismo dei tanti NO detti in questi anni producendo danni anche sotto il profilo energetico. Un disastro che ha nomi e cognomi… come le ordinanze!”