Riflessione/appello del diacono Miuccio Demontis sulle elezioni appena trascorse

La recente tornata elettorale per il rinnovo  di vari Consigli Comunali ha dato delle indicazioni, al di là di qualsiasi giudizio politico, su come i giovani stiano riscoprendo la voglia di impegnarsi in politica. E’ indubbiamente il dato più positivo in assoluto, si sente da più parti la necessità di nuove energie morali, di nuove idee, cuori giovani che si impegnino per risolvere problemi vecchi e nuovi delle nostre comunità. Ecco in tutto questo, malgrado la pandemia che ahimè genera nuove disuguaglianze che si sommano inevitabilmente alle vecchie, è urgente un ritorno impegnato in politica dei Cattolici, se poi sono i giovani , ancora meglio! Una considerazione dopo questa ultima tornato elettorale va fatta. Quanta frammentazione, derive qualunquiste che puntano sulla personalizzazione. Solo con una premura  seria e piena di valori umani seri, si può dare una risposta per un nuovo e rinnovato impegno politico, contribuendo , in maniera determinante alla costruzione della città terrena. Ogni cristiano è “chiamato” ad occuparsi della città dell’uomo nel tempo in cui vive. E’ chiaro che il momento storico è basilare come lo fu ai tempi della nascita del Partito Popolare , o come è stato per la nascita della Democrazia Cristiana, come partito tendenzialmente unitario dei Cattolici. Anche se sono sicuro che non esisteva e non esiste un “dogma dell’unità” politica dei Cattolici, così come, all’opposto, non esiste un “dogma della divisione” che impedisca il nascere di una formazione di ispirazione cristiana. Nella nostra epoca, non bastano più gli aggiustamenti , i credenti hanno la necessità di porsi una domanda di fondo e di rivedere la presenza nel contesto politico. Da più parti si sente la necessità di un ascolto attento della vita delle persone, non gridato, nella situazione attuale si addensano sentimenti di paura,di odio, di rabbia. Questi elementi nel sentito comune, alimentano sfiducia, disorientamento, rifiuto della politica. Proprio per questo il credente, soprattutto giovane, deve porre in campo un impegno generoso per  quanto meno, dare un annuncio di speranza. Sono convinto che nell’epoca attuale il rapporto religione e politica possa assumere una nuova centralità, perché la religione, e nel caso concreto in Sardegna  il cattolicesimo, rappresenta ancora una identità consistente rispetto a una società che si liquefa in mille rivoli. Pensiamo alla penultima Enciclica di papa Francesco “Laudato si”, contiene elementi per tracciare i contorni di una dimensione sociale, economica e politica, dove possiamo trovare voci concrete per il mondo dell’impresa, della ricerca, del sociale da cui trarre anche quella “classe dirigente” di cui tutti sentiamo la mancanza. In questo momento storico i partiti hanno, tutti, una fase di chiara debolezza, riscontrabile non solo sul piano organizzativo ma anche in quello   identitario, l’uomo solo al comando, l’enfatizzazione della leadership altro non è che un modo per dissimulare il vuoto di idee. Allora , cari giovani, è il momento di rimboccarci le maniche, pensate ad un vostro impegno serio, come già qualche vostro coetaneo ha fatto, vincendo, in queste ultime elezioni comunali.

Diacono Miuccio Demontis – Direttore dell’Ufficio Dicesano di Pastorale Sociale e del Lavoro

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