Rifondazione Comunista sará in piazza giorno 10 giugno insieme alla CGIL ed agli operai dello stabilimento Isab/Lukoil di Siracusa per protestare per la nuova tappa di deindustrializzazione della Sicilia e la mancata riconversione industriale dell’Area complessa del petrolchimico. I nodi vengono al pettine: mentre si allungano in Europa i termini dell’embargo del petrolio russo che viene trasportato via mare (fra 8 mesi), gli effetti si fanno sentire subito alla Isab-Lukoil di Siracusa. A rischio sono oltre 3000 posti lavoro perché l’embargo contro la russia non consente di mantenere attiva la raffinazione del greggio oggi, di fatto, 100% di provenienza russa. Dopo avere militarizzato la Sicilia con le basi Nato, trasformandola in una colossale portaerei, l’atlantismo filo USA, dopo il danno, produce la beffa: la perdita di migliaia di posti di lavoro come ringraziamento per il servilismo delle classi dirigenti italiane e siciliane. Infatti, é sostenibile la assenza di una proposta alternativa da parte del Governo Draghi sugli effetti dell’embargo a tutti i costi ? Bisogna aprire con i Ministri competenti un tavolo di crisi perché le scelte di politica estera non si trasformino nel boomerang di politiche punitive nei confronti dei lavoratori e del territorio. Rifondazione comunista, tramite il Gruppo parlamentare di ManifestA, solleciterá il Ministro dell’Economia e del Lavoro a prendere posizione sull’intera vicenda per scongiurare una incontrollabile escalation di politiche depressive sull’economia e per la salvaguardia dei livelli attuali di occupazione e reddito.
Antonello Patta, responsabile nazionale lavoro
Nicola Candido, segretario regionale della Sicilia
Partito della Rifondazione Comunista/Sinistra Europea