La kermesse leghista che si è svolta a Catania e che vede protagonisti esponenti di primo piano del sovranismo e del nazionalismo delle peggiori destre italiane in sostegno all’imputato Matteo Salvini poco ha a che fare con la libertà di espressione. Si tratta di un manifesto tentativo di intimidire la magistratura chiamata a processare l’ex ministro dell’Interno, accusato di un reato grave come il sequestro di persona, avendo impedito l’attracco a terra ad una motovedetta della Marina militare italiana che aveva raccolto 135 “pericolosi” richiedenti asilo, fra loro donne e bambini. Augurandoci che il processo possa svolgersi in piena autonomia e che sia forte in Sicilia la risposta dei movimenti antirazzisti e democratici, riteniamo però fondamentale che la giustizia non si fermi. Questo partendo dall’assunto che il rispetto dei diritti universali riconosciuti dalla Costituzione e dalle Convenzioni internazionali non possono essere delegati neanche all’interpretazione della magistratura. Sono almeno 20 anni di politiche di proibizionismo xenofobo, messe in atto da governi diversi che hanno posto sotto sequestro i diritti e le convenzioni internazionali. Lo è un parlamento che continua, a stragrande maggioranza, a finanziare i campi di tortura in Libia. Lo è un governo che non ha ancora modificato, ha solo abbassato i toni, le politiche di respingimento e di contrasto alla solidarietà. Lo è la Commissione europea che con il “New act on migration and asylum” ha deciso di estendere le pratiche di restrizione dei diritti per chi fugge, da guerre, dittature, catastrofi ambientali, crisi economiche. Lo è una stampa che ignora volutamente le tragedie in mare che continuano a verificarsi
Sicilia e Italia intera devono tornare a poter essere luogo di accoglienza e salvezza e non cortine di filo spinato. Per questo parteciperemo alle mobilitazioni antirazziste e saremo presenti con Paolo Ferrero, Vicepresidente del Partito della Sinistra Europea.