Ancora discordanti le opinioni in materia di riforma del lavoro. Ed infatti, una delegazione di Confindustria guidata da Emma Marcegaglia e una delegazione del Pdl guidata da Angelino Alfano si incontrano nella sede di via D’Amelia per discutere della riforma del Lavoro e delle necessarie modifiche in particolare rispetto alla flessibilità in entrata.
Nessun dubbio sembra invece nutrire il ministro del Welfare, Elsa Fornero. Per lady Fornero, infatti, l’attuale sistema che regola in Italia la flessibilità in entrata ha “generato nel tempo effetti positivi”.
Ed in merito all’assenza nella riforma di un contratto unico, il Ministro del Lavoro ha affermato che si è trattato di una “scelta pragmatica”. “Pur in presenza di una corrente di pensiero favorevole alla introduzione di un contratto di lavoro unico in luogo delle diverse tipologie contrattuali oggi esistenti – ha precisato la Fornero, secondo quanto risulta dai bollettini della seduta della commissione lavoro del Senato di ieri dove ha preso il via l’iter del provvedimento – il governo ha voluto mantenere l’attuale sistema, nella consapevolezza degli effetti positivi che esso ha generato nel tempo”.
Dal canto suo Susanna Camusso, leader della Cgil, ha sottolineato ancora una volta come l’aumento della precarietà abbia indebolito l’economia italiana. Per questo, secondo Camusso, il Pdl sbaglia a voler alleggerire le norme della riforma del mercato del lavoro sulla flessibilità in entrata.
“Io credo che sbaglino – ha detto la Camusso rispondendo a una domanda sulle richieste avanzate dal Pdl – l’aumento della precarietà ha indebolito ulteriormente la nostra economia, ha bruciato due generazioni di giovani che non hanno una prospettiva certa, credo che sia inevitabile cambiare strada e ridare certezze al lavoro”.