Riduzione della disoccupazione, anticipo degli ammortizzatori sociali e riforma del mercato del lavoro da varare entro il 23 marzo. Il tutto da farsi con l’accordo delle parti sociali. Il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, ne è convinta e lo annuncia aprendo il tavolo di confronto con i sindacati. Per la responsabile del Welfare questa è una settimana decisiva per definire l’accordo complessivo sul mercato del lavoro. Fornero, a quanto si apprende, ha spiegato la proposta del governo relativamente al capitolo delle tipologie contrattuali di ingresso sul mercato: nessun contratto unico ma un “contratto dominante” che privilegi la forma di ingresso dell’apprendistato a tempo indeterminato. Il contratto a tempo determinato,invece, “dovrà costare un po’ di più”.
Il ministro del Welfare detta anche il timing del confronto. Secondo il ministro questa è la settimana decisiva per la definizione dell’accordo e l’esecutivo vorrebbe chiudere l’intera partita, al massimo, entro il 23 marzo. Il governo, avrebbe osservato, “ha sempre lavorato per l’accordo con le parti sociali”. “Per questa prospettiva lavoriamo in questa ultima fase”.
Quanto alla riforma degli ammortizzatori sociali, questa sarà avviata nel 2012 e andrà a regime nel 2015. Sarà così ‘accorciato’ il periodo di transizione della riforma e del cambio di sistema degli ammortizzatori. L’intervento del governo resterà, avrebbe garantito Fornero, “al di fuori dei capitoli di spesa sociale”. Mentre la cassa integrazione straordinaria non scomparirà; sarà però eliminata la causale per cessazione di attività.
A sindacati e imprenditori ribadisce l’impegno del Governo di ridurre il livello di disoccupazione al “al 4-5% strutturale”. Questo è “un tassello essenziale ai fini della crescita, con un forte coinvolgimento del sud. Non c’é crescita senza equilibrio tra nord e sud”, avrebbe inoltre sottolineato Fornero.
Il leader della Cisl Raffaele Bonanni, a proposito della trattativa in corso sulla riforma del lavoro, ha spiegato che “all’accordo separato non è interessato nessuno, né il governo né le parti sociali. Al punto in cui siamo, con un’Italia che non ha più ossigeno, spero, credo, che nessuno abbia voglia di non prendersi le proprie responsabilità”.
“Io penso – ha osservato da parte sua il segretario generale Uil Luigi Angeletti – che quando si concluderà la trattativa presumibilmente questa settimana per molte persone ci sarà una delusione se avevano alte aspettative. Si accorgeranno che le nuove regole del mercato del lavoro non avranno nulla di rivoluzionario”.