Dopo il balzo in avanti del Presidente del Consiglio che ha di fatto aperto la riflessione nella maggioranza oltre che tra le forze politiche su un eventuale taglio dell‘IVA per rilanciare i consumi, il Ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, temporeggia e traccia con maggior chiarezza il perimetro entro il quale l’esecutivo intende muoversi.
“Stiamo esaminando tutte le varie opzioni ma siamo solo a questo stadio. Dopo le parole del Presidente del Consiglio c’è stato un animato dibattito su giornali, il governo per definizione esamina tutti gli scenari e poi prenderà una posizione anche in base alla valutazione del quadro delle risorse e dell’andamento dell’economia, aspettiamo i dati, avremo l’assestamento bilancio”, ha detto intervenendo a Telefisco 2020.
Un’anticipazione dei “piani” del Governo era arrivata già qualche giorno fa quando Gualtieri aveva scoperto le carte: “Al vecchio slogan pagare meno, pagare tutti io ci credo”, aveva detto precisando che dopo aver messo in campo tutte le forze per fronteggiare l’emergenza sanitaria, priorità del Governo sarebbe stato proseguire nel l’obiettivo di una riforma fiscale più incisiva”. Il messaggio è chiaro: serve un intervento “complessivo” come caldeggiato dal Governatore della Banca d’Italia Visco.
Mentre è partito il dibattito sull’IVA, si parla della possibilità di ridurre e accorpare da cinque a quattro le aliquote IRPEF, in particolare le due centrali del 38% (per redditi annui tra 28000 e 55000 mila euro) e del 41% (per redditi tra 55000 e 75000 euro) in una del 36%. Una ipotesi che scontenta la UIL, perchè interesserebbe poco più di 8 milioni di italiani che potrebbero benificiarne. Tra le opzioni, anche quella di ispirarsi al modello tedesco cancellando aliquote e scaglioni per sostituirli con un algoritmo che attribuisca a ciascun contribuente una propria aliquota di base.
Intanto, buona notizia per professionisti e attività economiche. Nella serata di lunedì, il Tesoro ha infatti anticipato un prossimo decreto che, come chiesto da più parti, “congelererà le scadenze fiscali di fine giugno, che slittano al 20 luglio.
“Per tener conto dell’impatto dell’emergenza COVID-19 sull’operatività dei contribuenti di minori dimensioni e, conseguentemente, sull’operatività dei loro intermediari, è in corso di emanazione il DPCM che proroga il termine di versamento del saldo 2019 e del primo acconto 2020 ai fini delle imposte sui redditi e dell’IVA, per i contribuenti interessati dall’applicazione degli Indici Sintetici di Affidabilità (ISA), compresi quelli aderenti al regime forfetario. Il termine di versamento in scadenza il 30 giugno sarà prorogato al 20 luglio, senza corresponsione di interessi”.
‘Se si vuole dare una spinta ai consumi, si devono mettere direttamente risorse nelle tasche dei cittadini’, così in una nota il segretario generale della Cisal, Francesco Cavallaro, il quale, entrando nella discussione legata al possibile taglio IVA aggiunge: ‘Seppur apprezzando lo spunto, ad oggi, per come annunciata, l’idea ci appare di difficile realizzazione. Valuteremo la proposta quando sarà formulata ufficialmente nel suo complesso, ma occorre un più deciso ed immediato intervento di alleggerimento del prelievo fiscale sui redditi da lavoro e pensioni, agendo sull’Irpef. La sola riduzione dell’IVA potrebbe non portare agli effetti sperati’.