Riforma pensioni e Fondo Salva-Stati

A Roma, si continua a lavorare in maniera stringente per consegnare la Manovra 2020 che non contemplerà alcuna stretta sulle “finte prime case”, a differenza di quanto trapelato nei giorni scorsi. Altro tema caldo è quello riguardante il MES, il meccanismo che regola il Fondo Salva-Stati europeo. Conte si è vista accettata la modifica richiesta che riguarda il negoziato, in modo che sia chiaro che deve proseguire e non terminare a gennaio 2020. C’è poi la ‘spina nel fianco’ delle dichiarazioni Isee 2020 che sono a rischio già da gennaio. L’allarme lo ha lanciato la Consulta Nazionale dei Caf che ha sottolineato come “senza un’adeguata copertura finanziaria l’attività Isee, alla base delle misure sociali del Governo, potrebbe essere pagata direttamente dai cittadini”. Infine si è tornati a parlare di riforma delle pensioni: obbiettivo, Quota 41.

La stretta sull’IMU sulle “finte prime case” è stata un’ipotesi durata una manciata di ore. “Penso che daremo parere negativo a questo emendamento ma dovremo esaminarlo, non è un emendamento del Governo”, ha dichiarato il ministra Roberto Gualtieri dopo che è trapelata la notizia “Ci sono anche fenomeni di false doppie prime case ma bisogna assolutamente evitare di colpire famiglie che ad esempio legittimamente lavorano in posti diversi”, ha precisato Gualtieri. Il suo intervento è giunto in quanto, a un certo punto, è sembrato che il Governo intendesse far cassa con le case visto che è stato presentato un pacchetto di 30 emendamenti relativo alla Manovra 2020 in cui è spiccata una stretta sulle “finte prime case”.

L’Eurosummit ha accolto la richiesta dell’Italia di modificare le conclusioni per quanto riguarda l’accordo sul MES, il meccanismo che regola il Fondo Salva-Stati europeo. La modifica richiesta riguarda il negoziato, in modo che sia chiaro che deve proseguire e non terminare a gennaio 2020. Una variazione che non cambia la sostanza dell’accordo, che punta all’approvazione entro i primi mesi dell’anno venturo. Al termine del vertice europeo, Conte ha confermato la richiesta della modifica sul negoziato, aggiungendo che l’Italia ha anche sollevato questioni critiche riguardo alle garanzie statali (Cacs). Poi ha aggiunto che, con il nuovo anno, l’Italia si farà promotrice di un rilancio del negoziato sull’Unione bancaria e sul bilancio europeo, ovvero sul Bicc (strumento di bilancio per la competitività e la convergenza.

Senza risorse in Manovra, le dichiarazioni Isee 2020 sono a rischio già da gennaio. L’allarme lo ha lanciato la Consulta Nazionale dei Caf che sottolinea come “senza un’adeguata copertura finanziaria l’attività Isee, alla base delle misure sociali del Governo, potrebbe essere pagata direttamente dai cittadini”. Ad oggi i Caf, si legge nella nota, “non hanno alcuna certezza rispetto alle risorse finanziarie a copertura dell’attività Isee 2020,  che avrà un incremento in termini numerici e di complessità per effetto delle diverse misure che il Governo e il Parlamento intendono adottare”. I Caf segnalano quindi “l’urgenza di avviare il tavolo di confronto con l’Inps sul rinnovo della convenzione che scadrà al 31 dicembre prossimo”.

La riforma delle pensioni continua a tenere banco. Tuttavia, se ne discuterà in maniera più dettagliata e approfondita nel 2020. Con ogni probabilità già da gennaio, mese in cui il Governo comincerà un dialogo con i sindacati. L’obbiettivo dichiarato è quello di trovare soluzioni nel solco della flessibilità per andare oltre Quota 100 (in scadenza il 31 dicembre 2021). Una delle ipotesi che attualmente l’Esecutivo crede realizzabile è la cosiddetta Quota 41, misura sponsorizzata dal M5S che permetterebbe il superamento della Legge Fornero. Con i sindacati, l’Esecutivo tenterà di estendere per tutti i lavoratori Quota 41, un passo che permetterebbe di accedere alla pensione con 41 anni di contributi senza alcun vincolo riguardante l’età. Al momento, tale soluzione è prevista solo per alcune categorie di precoci, quali disoccupati, invalidi, caregiver, addetti a mansioni gravose e usuranti.

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