Sarà varata oggi in prima lettura la riforma del pubblico impiego. Materia che modifica l’assetto delle regole che riguardano il rapporto di lavoro dei dipendenti dello Stato, delle regioni, degli enti locali e di tutte le altre istituzioni pubbliche. Dalle visite fiscali rese più rigorose alla stretta ulteriore sui licenziamenti disciplinari per i furbetti del cartellino. Dal reclutamento, tarato sui fabbisogni effettivi, al piano straordinario per stabilizzare 80 mila precari storici. Dalla mobilità alla valutazione dei lavoratori, dai premi di risultato al welfare. Sono molteplici gli ambiti sui quali interviene la nuova disciplina. Ecco le principali modifiche:
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