Riforma Rai, via libera dal Senato

L’Aula del Senato, con 142 voti a favore, 92 contrari e nessuna astenuto, ha approvato la riforma della Rai in prima lettura. Il testo passa ora alla Camera. “Sono soddisfatta, è un primo passo importante. Il lavoro non finisce qui e probabilmente ci saranno altre modifiche alla Camera. Ma è un primo passo e sono soddisfatta”, ha detto a caldo il ministro per le Riforme, Maria Elena Boschi. Il senatore Pd Corradino Mineo ha votato in dissenso col gruppo Pd sulla riforma della Rai. “Ho lavorato in Rai 35 anni e so che l’asservimento al governo è la peggiore lottizzazione, che porta in sé lo spoil system”, afferma. Quella che stiamo votando, sostiene, non è una riforma, non dà una visione, non indica una strada da battere. Per questo voto in dissenso dal mio gruppo, no alla legge. ‘Questa riforma viola il principio di indipendenza e del pluralismo dell’informazione. Noi ci siamo ispirati al modello della Costituzione, voi al modello bulgaro’, afferma la senatrice Loredana De Petris (Sel), nel corso delle dichiarazioni di voto finali sul disegno di legge della Rai. Lo slogan iniziale era liberare la Rai dai partiti, rimarca, invece ci troviamo con un testo che non solo non ha messo in campo il processo fondamentale di dare una nuova mission al servizio pubblico, ma si concentra sulla governance, svelando la propaganda renziana con un modello che mette la Rai in mano al governo e alla maggioranza. La legge che facemmo nel 2004 resterà in vigore, ne stiamo modificando soltanto un articolo, dice il senatore Maurizio Gasparri (Fi), intervenendo nell’Aula del Senato per le dichiarazioni di voto finali sulla riforma della Rai, che vedrà comunque il voto contrario degli azzurri. Nel suo intervento, Gasparri si è tolto più di un sassolino dalla scarpa. “Per il rinnovo del cda martedì si applica la mia legge anche se Renzi aveva detto in mille occasione che con una legge simile mai si sarebbe andati avanti. Essendo giovane, Renzi imparerà che la vita è più complicata di quel che pensa. Ora si applica la legge vigente che è una buona legge, conforme alle sentenze della Consulta. Per questo non voteremo un cattivo tentativo di cambiarne una parte”.

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