Nel ddl riforme spazio anche al riordino della magistratura. Il Pdl ha presentato,infatti, un emendamento presso la prima commissione di Palazzo Madama, che sta esaminando il ddl costituzionale per l’istituzione del Comitato dei 40. La proposta di modifica al dl, a firma Donato Bruno, chiede che tra le competenze dell’organismo vi sia la riforma “degli articoli di cui alla parte seconda della Costituzione”. Il testo del ddl recita, invece: “Il Comitato esamina i progetti di legge di revisione costituzionale degli articoli di cui ai titoli I, II, III e V della parte seconda della Costituzione, afferenti alle materie della forma di Stato, della forma di Governo e del bicameralismo, nonché i coerenti progetti di legge ordinaria di riforma dei sistemi elettorali”. Non sono citati il Titolo IV sulla magistratura e il Titolo VI sulle garanzie costituzionali.
Zanda: “No a blitz”. Un emendamento che però, per la coalizione di centrosinistra, sa di ‘blitz’. Ne è convinto il presidente dei senatori pD Luigi Zanda, “è bene che il capitolo giustizia non sia incluso tra le riforme costituzionali di cui il Parlamento ha iniziato a discutere. D’altra parte il ddl, che la Commissione Affari costituzionali del Senato sta esaminando, è stato approvato dal Consiglio dei ministri, quindi alla presenza del segretario del Pdl Angelino Alfano”,continua Zanda. “La delimitazione della materia da riformare, deve quindi considerarsi già definita dalla maggioranza di governo. La Costituzione – conclude il presidente dei senatori- è materia delicatissima che va trattata con la massima prudenza possibile, senza strappi e senza blitz”.
Bruno: “Non c’è stato nessun blitz”. Dura la replica del Pdl: “Non c’è stato alcun blitz del Pdl sulla giustizia – sottolinea il senatore Pdl, Donato Bruno . Gli emendamenti al ddl costituzionale per le riforme della seconda parte della Carta, sono stati depositati prima della sentenza relativa a Berlusconi. E del resto della necessità di modificare il Titolo quarto ne avevamo parlato apertamente nel corso della discussione in commissione, è un fatto tecnico inevitabile”. “Se decidiamo di andare verso un modello presidenziale – spiega il senatore Pdl – va rivista anche la guida del Csm che spetta al presidente della Repubblica. Le riforme influiscono anche su Csm e Corte costituzionale. Che facciamo? Non li tocchiamo? Mi sembra assurdo. E’un problema tecnico, le modifiche saranno necessarie”.
Ignazio La Russa: “La riforma della Costituzione passa per la riforma della magistratura”. Della stessa opinione anche Ignazio La Russa, fondatore di Fratelli d’Italia, “non si può riformare la Costituzione senza ricordare che esiste anche la questione della giustizia. Nel caso concreto, però, chi ha presentato questa proposta sa di aumentare le difficoltà e le tensioni rispetto alla possibilità di raggiungere l’obiettivo nei 18 mesi previsti”.
Grasso: ” Ddl in aula dall’8 luglio”. Intanto, il presidente del Senato Pietro Grasso, al termine della capigruppo, ha reso noto che il ddl per la modifica della seconda parte della Costituzione, attualmente all’esame della commissione Affari Costituzionali di Palazzo Madama, arriverà in aula a partire da lunedì 8 luglio.