Riforme strutturali

L’Italia ha avviato un ambizioso programma di riforme, tendente  a ripristinare la sostenibilità delle finanze pubbliche,  migliorandone la crescita a lungo termine. Assieme alle misure intraprese a livello dell’area dell’euro, questi interventi ridurranno i rischi di rallentamento economico  aiutando l’Italia a uscire dalla recessione entro il 2014. I risultati ottenuti grazie alle recenti riforme strutturali devono essere consolidati e saranno necessarie ulteriori misure volte a promuovere la crescita e migliorare la competitività. Le principali riforme strutturali adottate consentiranno  di migliorare la crescita della produttività, persistentemente debole in Italia che,  associata ad una  evoluzione salariale, potrà stimolare l’indispensabile incremento della competitività internazionale. Sui mercati dei prodotti e del lavoro occorrerebbe concentrare l’attenzione sulla piena attuazione di talune politiche, fondate sull’adozione di misure di controllo e sull’introduzione dei necessari miglioramenti. Le future riforme dovranno, nell’ambito di una legislazione accuratamente pianificata e coordinata,  rimuovere le restrizioni ancora esistenti nel settore dei servizi professionali e dei servizi pubblici   promuovendone l’inclusione nel mercato del lavoro. A tal fine, occorrerà assistere i lavoratori nella ricerca di lavoro e nella formazione,   fornendo un sostegno al reddito dei disoccupati, le cui famiglie sono esposte al rischio di un aggravamento della povertà a causa di una recessione prolungata. Sono state prese misure importanti in materia di pubblica amministrazione, mercato del lavoro e giustizia civile, per sostenere più efficacemente le riforme, lo sviluppo economico e le esigenze della società civile. Anche queste misure  devono essere monitorate e pienamente applicate, per rimuovere i principali ostacoli ancora esistenti nell’ambiente in cui si muovono le imprese. Nell’ambito di un sistema giudiziario semplificato occorrono  vincoli regolamentari per tutelare i diritti dei lavoratori.  L’obiettivo principale della riforma del mercato del lavoro, è quello di contribuire a migliorare la crescita della produttività, ed una componente importante di questa riforma è l’introduzione di un sistema di indennità di disoccupazione omogeneo e universale. Il nuovo sistema sarà attuato progressivamente entro il 2017, e questa misura colmerà un’enorme lacuna dell’attuale sistema di protezione sociale. Uno dei punti più difficili della riforma consiste probabilmente nel dotarsi di istituzioni più efficaci per fornire sostegno e incentivi alla ricerca di lavoro.

Fabio D’Amora

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