Rigopiano, il giorno del ricordo

Si sono dati appuntamento davanti al luogo della tragedia, precisamente davanti al totem nei pressi di quello che un tempo era l’ingresso del resort. Familiari, amici, conoscenti e autorità. Tutti insieme per ricordare le vittime della tragedia di Rigopiano: era il 18 gennaio di 3 anni fa quando una valanga travolse l’hotel abruzzese. Dopo la deposizione di una corona di fiori e un attimo di raccoglimento e la benedizione da parte del parroco don Luca Di Domizio, la processione con 29 fiaccole, quante sono state le vittime di quella tragica giornata. Fiaccolata partita dal bivio Mirri ed arrivata alla chiesa Madre di Farindola per la santa messa.

Nel pomeriggio, al Palazzetto dello Sport di Penne, dove tra anni fa venne allestito il campo dal quale partivano tutti i soccorsi, si alterneranno diversi momenti in ricordo di chi non c’è più. Tra le diverse personalità che parteciperanno all’evento, dovrebbe esserci anche il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede. Accanto al ministro siederanno il prefetto di Pescara, il presidente della Regione Abruzzo, il presidente della Provincia di Pescara, il sindaco di Penne, i comandanti delle varie Armi. Alle spalle prendono posto i sindaci dei Comuni di provenienza delle 29 vittime, seguiti dagli avvocati.

La tragedia di Rigopiano viene ricordata anche a Roma in occasione della partita Lazio-Sampdoria (ore 15) allo stadio Olimpico. La curva nord espone uno striscione, per essere ancora più vicina a Giampaolo Matrone (tifoso della Lazio), che sotto quell’hotel ha perso la moglie Valentina ed è uscito miracolosamente vivo, ma con gravi postumi invalidanti dopo 62 lunghe e interminabili ore. E il club ha invitato la figlia Gaia a “scendere in campo” assieme ai giocatori prima del fischio d’inizio.

Sul fronte della prevenzione, intanto si apprende che “se non ci saranno imprevisti entro la primavera ci sarà una prima bozza della relazione sulla Carta delle Valanghe”. E’ l’annuncio del direttore del Dipartimento regionale Territorio e Ambiente, Pierpaolo Pescara, sull’accelerazione, a tre anni dalla tragedia di Rigopiano (Pescara) dell’iter relativo all’approvazione e alla applicazione della Carta di localizzazione del pericolo da valanghe (Clpv), il cui primo passaggio era previsto per il marzo del prossimo anno. La documentazione di cui la Regione avrebbe dovuto dotarsi nel lontano 1992, è uno degli elementi al centro della maxi inchiesta e poi del processo sulla tragedia di Rigopiano.

Proprio per il colpevole ritardo nella redazione della Carta sulla quale si è cominciati a lavorare nel 2014 con un andamento lento anche per la carenza dei fondi destinati, sono indagati i dirigenti regionali Carlo Visca, Vincenzo Antenucci, Pierluigi Caputi, Sabatino Belmaggio, Nicola Primavera e Carlo Giovani. Sono stati prosciolti invece i presidenti delle regioni e gli assessori che si sono succeduti.

Il lavoro è coordinato dallo stesso Belmaggio, dirigente del servizio di prevenzione rischi di protezione civile, il settore che ha commissionato l’appalto, che evidentemente, è stato ritenuto all’altezza del complesso compito, nonostante sia indagato per i ritardi. A realizzarla, è l’Ati composta da Aia Engineering, di Trento, I.C. srl di Milano, Soildata di Lecco e dall’ingegner Mauro Barberi, che ha vinto il bando assegnato nel febbraio 2018, per 700 mila euro, con tempo fissato per consegnare i lavori, a marzo 2021.

Un tempo ritenuto eccessivo a partire dal presidente, Marco Marsilio, che ha commissionato una relazione sullo stato dell’arte dell’iter e che, unitamente alla dirigenza, avrebbe già avuto rassicurazioni dall’ati sulla concreta possibilità di avere l’elaborato molto prima. In modo tale da procedere agli altri passaggi. Ovvero: istruttoria per verificare la completezza della Carta, e la sua aderenza a quanto stabilito nel bando di gara, approvazione in giunta regionale, la notifica ai 184 comuni montani coinvolti, l’attesa delle osservazioni da parte loro, eventuali integrazioni e modifiche, esame delle prescrizioni da parte del Comitato regionale per lo studio della neve e delle valanghe (Coreneva), alla nuova approvazione in Giunta, e quindi il definito varo da parte del consiglio regionale.

 

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