Rinviata da Elly Schlein la missione a Bruxelles

Il deludente risultato delle elezioni amministrative ha subito innescato malumori e irritazione all’interno del Partito democratico, la cui opposizione interna ritiene di avere ora maggiore forza per sollecitare un cambio di passo visto che al momento non sono arrivati segnali positivi dalle urne. Sotto tiro è finita Elly Schlein, a cui si concede un’attenuante temporale che però non cancella gli errori commessi sul piano della strategia politica. Sono ore di agitazione al Nazareno, tanto da spingere il segretario dem ad annullare  la presenza all’estero.

Schlein ha deciso di rinviare la missione prevista a Bruxelles. Comunque incontrerà la delegazione degli europarlamentari del Partito democratico in modalità online. La scelta è la perfetta testimonianza del complicato momento che sta attraversando il Pd, che deve fare i conti con una batosta elettorale e con la nettissima vittoria del centrodestra quasi ovunque.

Il viaggio nella capitale del Belgio aveva la finalità di serrare le file, cercando di compattare il gruppo dem anche sull’ipotesi di ricorrere all’utilizzo dei fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) per produrre le armi da inviare in Ucraina per sostenere la resistenza di Kiev da Mosca. La decisione di restare a Roma potrebbe essere figlia della volontà di occuparsi di persona della situazione, di toccare con mano i prossimi delicati passaggi.

La bocciatura che gli italiani hanno rifilato al Partito democratico è un dato oggettivo. Elly Schlein è sul banco degli imputati. Non tanto per le recenti elezioni amministrative: il ragionamento è che si può anche sorvolare sulla débâcle, evitando dunque di additarla. Ma a preoccupare sono le elezioni europee del 2024. Da qui al prossimo anno  l’opposizione interna di non certo non chiuderà gli occhi sulla composizione delle liste.

Le accuse a Schlein sono diverse: concede pochissimo ascolto alle correnti di minoranza, non riesce a comunicare bene, non ha un’agenda politica chiara, non è in grado di scegliere la giusta classe dirigente. Lo scontro sotterraneo agita le acque al Nazareno, che non potrà restare inerme di fronte alla pesante sconfitta ai ballottaggi. Bisognerà interrogarsi sulle ragioni del clamoroso risultato del centrodestra, che addirittura è riuscito a trionfare nella roccaforte rossa di Ancona. Tutti temi che andranno approfonditi e che finiranno al centro di un inevitabile confronto interno.

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