Rio 2016, solo l’Europa è ancora la grande assente

Alla cerimonia di apertura mancava l’unica grande potenza che ai Giochi Olimpici non ha mai partecipato:l’Europa.

Ancora una volta la vecchia, cara, grande Europa, boicotta l’Olimpiade. Se partecipasse farebbe man bassa delle medaglie. Invece, ostinatamente ed inspiegabilmente, nasconde la sua bandiera. Alla cerimonia di apertura, a Rio, c’era l’intero pianeta. C’erano i rifugiati politici, le isole caraibiche, paesi che non esistono più come Hong Kong, e paesi nuovi come la Macedonia( ex repubblica yugoslava): In breve erano tutti presenti, russi( dopo il giallo dell’antidoping, che li ha visti protagonisti delle cronache dei media di tutto il mondo, con l’esclusione di 118 atleti), cinesi, americani, indiani, nipponici. Mancava l’unica potenza che ai Giochi Olimpici, non ha mai partecipato: l’Europa. La cerimonia di Rio è stata molto diversa dalle ultime. Atene celebrò il mito e la storia della nascita dell’Occidente e della Democrazia. ” Chi non ricorda il famoso discorso di Pericle agli Ateniesi”. Pechino celebrò sfarzosamente il suo ingresso nell’economia globale.Londra, invece, optò per una celebrazione letteraria, ispirandosi al ‘Paradiso perduto? di Milton. I brasiliani hanno puntato sulla musica, sulla politica intesa come lotta alla schiavitù e alle dittature militari. L’unico comune denominatore è la totale assenza di un segno che richiamasse all’Europa. Eppure dopo i drammatici eventi che hanno insanguinato e scosso il Vecchio Continente,, le stragi di Parigi, Bruxelles, quella dei giovani adolescenti a Monaco di Baviera, per non parlare del povero prete sgozzato nella sua chiesa, ancora in terra di Francia, sarebbe stato importante un simbolo, un segno, che dimostrasse al mondo che l’Europa esiste. Nonostante la burocrazia che la soffoca e la governa. E’ senza dubbio’la bella incompiuta’. Ma ci auguriamo che sara compiuta e completata al più presto, perché ne va del futuro dei suoi popoli. La vorremmo tutti diversa. Vorremmo sentir parlare di: ‘Stati Uniti d’Europa’. A questo punto lo sport che accomuna i popoli e gli stati, diversi tra loro per mille ragioni, spesso in contrasto tra loro, non si fa portavoce presso gli stati e li spinge durante queste manifestazioni a portare la bandiera europea in uno alla loro? Il primo atleta di qualunque stato europeo che lo facesse, stabilirebbe un primato che non potrebbe mai più essere abbattuto.

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