Risarcita orfana di un militare. Tribunale Salerno la equipara alle vittime del terrorismo

Il Tribunale di Salerno, Sezione Lavoro ha condannato il Ministero della Difesa a corrispondere alla figlia di un militare deceduto per colpa dell’amianto, Giovanni Roffeni Tiraferri, un assegno mensile di 500 euro e uno speciale vitalizio di oltre mille euro.

Hanno resistito sulla linea del Piave il Ministero della Difesa e la Marina Militare in particolare nel tentativo di rifiutare alla giovane Roffeni Tiraferri Renata le prestazioni di orfana vittima del dovere con equiparazione alle vittime del terrorismo.

Il tutto perché non era a carico del padre, quando si è ammalato ed è deceduto per mesotelioma da amianto, in quanto lavorava, salvo poi dover abbandonare la sua attività per assistere il genitore, morto a 60 anni.

La giovane Renata è rimasta quindi orfana a 28 anni e si era sentita dire dalla Marina Militare che non le spettava nulla, nonostante il padre fosse stato riconosciuto come vittima del dovere. Da qui la necessità dell’azione giudiziaria condotta da Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto, il quale ha chiesto ed ottenuto non solo l’accoglimento della domanda, e quindi la liquidazione delle prestazioni quale orfana di vittima del dovere, ma anche l’equiparazione ai fini previdenziali alle vittime del terrorismo.

Quello che più rileva e colpisce nella motivazione del giudice è la equiparazione alle vittime del terrorismo. Infatti, si legge nella sentenza, ‘con la legge 147/2013 le vittime del dovere sono equiparate a quelle del terrorismo’.

“Non riesco a comprendere per quale motivo ci sia tutto questo accanimento del Ministero della Difesa e della Marina Militare nel non voler riconoscere i diritti degli orfani delle vittime del dovere, e in particolare di coloro che sono deceduti per malattie asbesto correlate, come per il caso di Renata, il cui genitore aveva prestato servizio su due sommergibili, acquistati dagli Stati Uniti, imbottiti di amianto, e che poi gli hanno tolto la vita in giovane età. Ora il Tribunale di Salerno ha reso giustizia, e, oltre a riconoscere la qualità di orfana di vittima del dovere ha equiparato la sventurata ragazza ad orfana di vittima del terrorismo. Spero che questa ulteriore sentenza, che si aggiunge a quella del Tribunale di Cagliari del 2016, basti all’Amministrazione per smetterla con questo muro di gomma”, ha sottolineato Bonanni. 

La strage dell’amianto nella Marina Militare:

Il V Rapporto RENAM fa riferimento, per i soli casi di mesotelioma nella Difesa, a 621 casi, pari al 4,1% (fino al 2011): la punta dell’iceberg rispetto al più elevato numero di casi, che deve tener conto anche delle altre patologie.

A pag. 18 della seconda relazione della Commissione di Inchiesta sull’uranio impoverito e altri rischi si legge:

‘ Secondo quanto comunicato dalla Difesa, nel comparto si sarebbero verificati 126 casi di mesotelioma; dai dati raccolti dalla Procura della Repubblica di Padova le malattie asbesto correlate a carico di dipendenti della Marina Militare sono state 1101, di cui 570 mesoteliomi pleurici’.

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