Libia. La Nato: “Altri 3 mesi di impegno”. Gheddafi “è una farsa”

La Nato ha chiesto che la missione in Libia duri altri tre mesi ma l’Italia ancora non ha deciso cosa fare. Per ora sicuramente saranno messe a disposizione dell’Alleanza Atlantica le basi presenti sul territorio. Per il ministro della Difesa Ignazio La Russa  “c’è l’idea di partecipare alla missione”, ma bisogna reperire i fondi necessari, dice a denti stretti. Se Tremonti non fa nessun miracolo, l’idea del ministro è quella di attingere dai risparmi accantonati dal ministero della Difesa.“E’ una farsa tutto quello che sta accadendo in Libia e i libici non devono credere a nulla. Il governo è solido e la vittoria vicina”. Muammar Gheddafi torna a farsi sentire con un messaggio audio e incita i suoi seguaci a non credere alle forze di occupazione. Al rais non restano che le parole per incitare i suoi seguaci a resistere contro le forze anti governative e la Nato. “Ciò che sta accadendo in Libia è una farsa che regge soltanto grazie ai bombardamenti aerei che non dureranno in eterno”, ha detto Gheddafi in questo messaggio diffuso dalla televisione Arrai. “Non rallegratevi e non credete che il regime sia stato rovesciato e ne sia stato imposto un altro con l’aiuto dei raid aerei e marittimi”, ha aggiunto il colonnello nell’ennesimo disperato appello. Intanto sul campo i combattenti dell’opposizione sono entrati nuovamente ieri a Bani Walid e mantengono il loro assedio su Sirte, le due roccaforti di Gheddafi dove potrebbero essersi rifugiati alcuni dei figli del colonnello.

Il portavoce del consiglio nazionale di transizione libico, Abdallah Kenchill, ha detto ieri che Saif al Islam si troverebbe proprio a Bani Walid, da dove continua a guidare le truppe del regime in stretto coordinamento con il padre Muammar. “Saif al-Islam è stato visto a Bani Walid, siamo sicuri al 100%. Anche suo padre è lì, siamo sicuri al 70%”, ha detto il portavoce. Gli scontri a Bani Walid si susseguono da giorni e i rivoluzionari dopo tanti annunci, smentiti dai fatti, è una settimana che combattono in questo villaggio, si dicono sicuri di conquistare l’intera area nel giro di poche ore. A Sirte, d’altra parte, il Cnt sta cercando di consolidare le proprie posizioni e di liberare le principali arterie cittadine per lasciare allontanare i civili. Secondo un portavoce militare dei ribelli, i combattimenti si stanno concentrando attorno al complesso di Uagadugu, dove il colonnello Gheddafi teneva i vertici panafricani e che adesso sembra essere diventato la nuova base del 32esima brigata. Secondo le forze di opposizione, questa unità di elite che era guidata un tempo da Khamis Gheddafi, uno dei figli del colonnello dato per morto, sarebbe ora sotto il comando di un altro figlio del colonnello, Moutassim.

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