Rissa alla Camera: Deputato M5s Leonardo Donno, deputato pentastellato, colpito in testa e portato via in carrozzina

Fa ancora discutere la rissa alla Camera tra Leonardo Donno e Igor Iezzi. Un tentativo di riappacificazione tra i due è fallito giovedì 13 giugno, il giorno dopo il caos in Aula, quando i due protagonisti hanno ripreso la lite. E il leghista ha invocato il Var per dimostrare quanto, a suo dire, fosse effettivamente successo.

L’aggressione da parte del deputato della Lega, Igor Iezzi, ai danni di quello del M5S, Leonardo Donno, è ormai di dominio pubblico: tutti hanno visto quelle scene durante la seduta alla Camera dei Deputati.

A L’Aria che Tira, su La7, si è provato a ristabilire un dialogo pacifico tra i due, invano. Donno era collegato in video, Iezzi al telefono: il primo si era lamentato di non aver ricevuto le scuse, possibilità concessa ora al secondo che però ha rifiutato di farlo.

Iezzi, citando l’episodio che aveva creato il trambusto, ha dichiarato: “Neanche Calderoli ha ricevuto una manifestazione di solidarietà dal M5S”.

Donno aveva infatti sventolato il tricolore davanti al ministro leghista, provando a donarglielo.

Iezzi quindi ha contrattaccato affermando come sia stato proprio Donno ad aggredire Calderoli, negando di aver colpito l’altro protagonista della lite.

Risentito dell’aggressione subita, Lorenzo Donno ha ribadito la sua versione.

Inoltre, visto che non arrivavano quelle del rivale, ha chiesto lui scusa. Lo ha fatto verso i cittadini italiani, “rappresentati anche da Iezzi”.

Il deputato M5s Leonardo Donno è stato aggredito e colpito a pugni in testa dopo aver tentato di consegnare il tricolore al ministro Calderoli

I toni si sono quindi surriscaldati e il rappresentante dei Cinquestelle ha bollato Iezzi come un “soggetto pericoloso”, augurandosi che sia presto cacciato dal Parlamento ed etichettandolo come “fascista e squadrista”.

Il capogruppo della Lega nella Commissione Affari Costituzionali della Camera non ha indietreggiato e ha risposto colpo su colpo a Dosso, rifiutandosi di scusarsi ancora una volta. Anzi ha ribadito di non averlo colpito: “Ci vorrebbe il Var, guardate bene il filmato”.

Il leghista ha proseguito in questa metafora calcistica e, pur ribadendo di aver commesso fallo, ha accusato Donno di aver simulato: “È caduto come una pera ed è uscito in carrozzina. Ho sbagliato ma non gli chiederò scusa. Lui ha fatto la scena”, ha concluso.

Dal canto suo Iezzi, la sera della rissa, sulla sua pagina Facebook aveva postato un filmato di YouTube con alcune simulazioni calcistiche famose.

Già nelle scorse ore aveva tenuto questa linea difensiva: “Non l’ho colpito, ho tentato sì ma non l’ho preso. Non ci sarebbe bisogno nemmeno del Var visto che stiamo parlando di metri, non centimetri”.

Classe 1985, nato a Galatina in provincia di Lecce, Leonardo Donno è in Parlamento dal 2018. In precedenza eletto nel 2018 nella XVIII legislatura per il Movimento 5 Stelle e rimasto in carica fino al 2022, Donno è stato poi confermato nella XIX legislatura sempre tra le fila dei 5s.

Diploma all’istituto tecnico commerciale, ha lavorato nell’azienda di famiglia nel settore degli impianti tecnologici e delle energie rinnovabili e dal 2013 è tra i fondatori di un’impresa specializzata in climatizzazione, riscaldamento e energie rinnovabili.

Dal suo arrivo in Parlamento Donno si è battuto per diverse cause. Tra queste quella legata alla riduzione dell’Iva sui veicoli elettrici per disabili e per la stabilizzazione del personale sanitario​.

Donno, che attualmente frequenta un corso di laurea in Scienze Politiche, di recente è stato nominato Coordinatore Regionale del M5S per la Puglia, nomina ricevuta direttamente dal presidente Giuseppe Conte nel giugno 2022.

Poco dopo l’aggressione lo stesso Donno ha tranquillizzato tutti.

“Ho preso un pugno che mi ha sfiorato la faccia dal deputato Iezzi, altri ci hanno provato come Mollicone, Candiani. Poi sono arrivati tanti altri, i commessi, io sono crollato, sentivo male al petto e facevo fatica a respirare. Di sicuro mi sono spaventato ma per fortuna ora sto bene, mi hanno fatto un elettrocardiogramma e sto bene” ha detto.

E sulle accuse di Iezzi ha precisato: “Non c’era nessuna violenza da parte mia tant’è che il ministro Calderoli ha solo indietreggiato”.

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