Rivolta in carcere Foggia: evasi 20 detenuti. Proteste in tutti i penitenziari

Secondo una prima stima, una ventina di detenuti sarebbe evasa dal carcere di Foggia nel corso della rivolta di questa mattina che ha devastato la struttura penitenziaria. Lo si apprende da fonti investigative. Nel corso della protesta, circa cinquanta detenuti sono riusciti a scappare dal carcere ma una trentina di loro e’ stata bloccata nelle immediate vicinanze dalle forze di polizia. I commercianti che si trovano nelle vicinanze della casa circondariale sono stati invitati dalle forze dell’ordine a chiudere i locali.

Da Modena, a Pavia a San Vittore a Milano, da Reggio Emilia a Ferrara, fino ad arrivare all’Ucciardone di Palermo e a Foggia dove e’ caccia agli evasi. Dilaga la protesta nelle carceri italiane, sull’onda del timore per il contagio da coronavirus e per le restrizioni ai colloqui dovute all’emergenza, e sullo sfondo di sovraffollamento ormai difficile da contenere. La situazione piu’ grave a Modena, sfociata ieri in una vera e propria rivolta dei detenuti, che ha causato 6 morti tra gli ospiti del penitenziario, tre all’interno delle mura del carcere in sommosa e tre durante i trasferimenti in altre carceri per riportare la situazione alla normalita’. 80 i detenuti coinvolti sul totale di 530. Altri quattro detenuti sono invece ricoverati in ospedale in gravi condizioni di salute e in prognosi riservata. Medicate in ospedale anche tre guardie penitenziarie e sette sanitari con ferite lievi; uno di questi e’ lievemente intossicato. Sull’accaduto, la procura di Modena ha aperto una inchiesta: resistenza a pubblico ufficiale e violenza privata i reati ipotizzati, ma bisognera’ anche chiarire le cause delle morti. Una prima ipotesi, ancora da confermare dall’esito dell’autopsia, e’ che i decessi possano essere legati all’abuso di farmaci. Devastato il carcere, con incendi di materassi e lancio di oggetti agli agenti. Nel parapiglia generale, alcuni detenuti si erano infatti appropriati di medicinali dalla farmacia interna alla struttura. Sui corpi dei primi 3, nessun segno di violenza, solo uno appariva cianotico.

Sta invece lentamente tornando alla normalita’ la situazione all’interno del carcere di Foggia. Una decina di detenuti sono stati catturati da carabinieri, polizia, uomini della Guardia di finanza e militari dell’Esercito intervenuti. Gli evasi hanno rubato alcune automobili dalle attivita’ che si trovano al Villaggio Artigiani, il quartiere dove ha sede il carcere. Una situazione gravissima in tutta Italia, che non ha mancato di provocare paure e reazioni. Il ministro della giustizia Alfonso Bonafede ha definito “un dovere tutelare la salute di chi lavora e vive negli istituti penitenziari”. “Manterremo un dialogo costante, nei dipartimenti di competenza sono attive task force e si assicura la costante informazione all’interno delle strutture per la popolazione detenute e i lavoratori. Ma deve essere chiaro – ha concluso il ministro – che ogni protesta attraverso la violenza e’ solo da condannare e non portera’ ad alcun buon risultato”.

Nel complesso sono lentamente rientrate le proteste e i disordini che da questa mattina si erano registrati all’interno di diverse carceri del Paese. Anche nel carcere di San Vittore a Milano le tensioni sono terminate e in nessun istituto ci sarebbero al momento ulteriori rischi per l’incolumita’ delle persone. A Foggia i detenuti avrebbero chiesto 72 ore chiedendo di “negoziare” con il prefetto, rifiutandosi ancora di rientrare nelle sezioni. In molti avanzano “atti di clemenza”.

Al momento il bilancio è di 41 i detenuti arrestati dopo essere evasi dal carcere di Foggia durante la rivolta di questa mattina. Dal penitenziario sarebbero fuggite oltre 50 persone. Almeno una decina, quindi, sono i fuggiaschi che le forze di polizia stanno cercando di rintracciare. Tra gli evasi – riferiscono gli investigatori – non vi sono ne’ ergastolani ne’ esponenti di rilievo della criminalita’ organizzata foggiana. Delle tre auto sottratte agli automobilisti, due sono gia’ state recuperate da polizia e carabinieri. Sul posto si sono recati il prefetto di Foggia, Raffaele Grassi, il procuratore Ludovico Vaccaro e il questore Francesco Paolo Sirna. “La situazione sembra essere sotto controllo” – ha dichiarato il prefetto Grassi -. Al momento i detenuti sono rientrati nei locali della struttura penitenziaria pero’ il piazzale antistante, scenario degli scontri, resta comunque presidiato dalle forze di polizia”.

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