La tensione all’interno del MoVimento è sempre molto alta. Come precisato dal Corriere della Sera, la scelta di ‘salvare’ i piccoli evaso fiscali non è piaciuta agli eletti M5s che hanno messo nel mirino Luigi Di Maio. “Stiamo diventando il partito che giustifica i piccoli evasori fiscali?“, si domandano in chat. “Perché siamo stati fatti passare come fiancheggiatori di chi non paga le tasse?“, aggiunge un altro esponente.
E ritorna in auge la possibilità di una scissione. Una fronda, infatti, potrebbe abbandonare il MoVimento (verso Italia Viva o Lega?) nelle prossime settimane. L’ago della bilancia sembra essere proprio il voto in Umbria con un flop che rischierebbe di aprire una crisi importante nei pentastellati.
Una giornata lunga e intensa quella di ieri per la maggioranza con un duro faccia a faccia tra Di Maio e Conte. Il premier – secondo le ultime indiscrezioni – ha rimproverato la sua assenza ai vertici scorsi ma il ministro degli esteri ha replicato: “Io non c’ero, ma tu sai bene quali sono le nostre battaglie del Movimento. Ci conosci bene, ti abbiamo messo noi lì“. Un bilaterale che è servito a mettere in discesa la questione manovra anche se alcuni discorsi devono essere approfonditi.
Viva pronta alla battaglia in Aula. Il partito di Renzi è stato uno dei protagonisti di questo vertice anche se su Quota 100 non ha fatto nessun passo indietro. E Leu con Federico Fornaro precisa: “Bisogna che ci si abitui a pensare che i provvedimenti che si approvano sono del governo, non dei singoli partiti“.