Mancano nove giorni all’inizio dei Mondiali e oggi cominciamo il nostro cammino di avvicinamento presentando, passo dopo passo, gli otto gironi della rassegna brasiliana. Cominciamo dal girone A e cioè proprio dai padroni di casa del Brasile, per forza di cose i principali favoriti di questo Mondiale, vuoi perché la classe e la forza della Selecao non si discutono, vuoi perché si gioca in casa con 80.000 – 100.000 persone a gremire gli stadi e a fungere da dodicesimo uomo in campo. Il nostro cammino comincia, quindi, dal Brasile dei vari Neymar, Oscar, Hulk, Hernanes, Dani Alves, Marcelo, Thiago Silva, David Luiz, una macchina quasi perfetta capace di trionfare senza troppi patemi nella scorsa Confederation Cup, in una sorta di prova generale del Mondiale. Se poi aggiungiamo la spinta del giocare in casa il gioco è fatto. Ma il calcio è bello perché è strano, perché non c’è mai niente di scritto. Basti pensare ai Mondiali del 1950 disputati proprio in Brasile. I verdeoro in finale, al Maracanà, sono pronti a festeggiare ma Schiaffino e Chiggia mandano il Brasile nello psicodramma con gente colta da malore, gente che si suicida. Una ferita ancora aperta per la patria del calcio che adesso prova a riscrivere la storia per rendere mano amaro il ricordo di quel maledetto 1950. Ma attenzione ai fantasmi di quell’anno che potrebbero pesare come macigni sulle gambe dei brasiliani. Storia a parte il Brasile è il grande favorito del Mondiale e, ovviamente, del girone A dove sarà lotta dura per il secondo posto tra Camerun, Messico e soprattutto Croazia. Grande qualità tra i biancorossi che fanno del reparto offensivo la loro forza potendo disporre, dalla cintola in su, di gente come Modric, Kovacic, Olic, Perisic,Rakitic e Mandzukic. Tanta qualità, quindi, per cercare di ottenere il secondo posto e magari provare a impensierire il Brasile. Salvo sorprese, col Camerun di Eto’o attardato, il secondo posto sembra una lotta a due proprio tra la Croazia e il sempre temibile Messico di Giovani Dos Santos e del “Chicharito” Hernandez. Da una favorita all’altra, il girone B è quello della Spagna, bicampione d’Europa e campione del Mondo in carica dopo il trionfo firmato Iniesta in Sudafrica. Palleggio, classe e fantasia per la “roja” di Del Bosque che, dopo aver vinto tutto, adesso ci riprova con un Diego Costa in più che dovrebbe essere il finalizzatore del calcio spettacolo offerto dalle “furie rosse”che vivono di grandi palleggiatori in mezzo al campo. Da paura proprio il parco – centrocampisti composto da Koke, Mata, Cazorla, David Silva, Xavi, Fabregas, Busquets, Iniesta e Xabi Alonso. Un alto tasso di qualità che ha portato la Spagna a vincere tutto e che anche quest’anno sarà l’arma principale verso una vittoria che significherebbe storia perché nessuno è mai riuscito a vincere due Europei e due Mondiali consecutivamente. Ma il girone B presenta più insidie rispetto a quello del Brasile. Infatti, con l’Australia vittima scarificale, occhio all’Olanda e al Cile pronto a fungere da mina vagante. Gli oranje, dopo la finale del 2010, come detto prima decisa da Iniesta, si ritrovano subito e di nuovo sulla loro strada la Spagna. Tanti i giovani nella rosa di Van Gaal, come vuole la tradizione olandese, guidati però da Sneijder, Robben e Van Persie, il trio delle meraviglie che fa paura a tutti. E veniamo al Cile, di certo una Nazionale senza una grandissima tradizione ma gente come Vidal, Edu Vargas e Alexìs Sanchez merita rispetto e in una singola partita l’altra “Roja” del girone, ammesso che superi l’Australia, può impensierire tanto l’Olanda quanto la Spagna.
Sebastiano Borzellino