Roberto Saviano e le sue ‘alture’ di pensiero…

Roberto Saviano  in un video pubblicato sul sito di fanpage.it attacca ancora frontalmente il governo accusando i ministri Salvini e Toninelli di essere i responsabili di una campagna di criminalizzazione delle ong che ha causato già un naufragio al largo delle coste libiche in cui hanno perso la vita circa 100 migranti. Saviano rilancia l’accusa della Ong Open Arms al governo italiano di non avere fatto nulla per evitare quelle morti: ‘Min. Salvini e Min. Toninelli, vi chiedo: questo sangue era necessario? Questo sangue fa il vostro gioco politico? Criminalizzando le Ong, avete determinato una situazione in cui ai migranti si lasciano solo due possibilità: annegare in mare o tornare nei campi di concentramento in Libia. Questo è un crimine di cui dovrete rispondere’.

‘Toninelli, si concentri: finanziare la Guardia costiera libica, che secondo l’Unhcr coincide con i trafficanti di esseri umani, significa fomentare il traffico e non fermarlo. Significa finanziare torturatori. Da me non avrete nessun aiuto: non sarò mai vostro complice’, dice Saviano in un Tweet rivolto al ministro Danilo Toninelli dopo le accuse rivolte dallo scrittore al governo italiano sulla responsabilità degli ultimi annegamenti nel Mediterraneo.

Roberto Saviano sta esagerando. E questa volta ad alzare la voce contro lo scrittore di Gomorra è Danilo Toninelli. Il ministro delle Infrastrutture su Twitter gli risponde: ‘A Saviano ricordo che i 100 migranti sono naufragati in acque territoriali (non Sar) Libiche dove non è consentito entrare. Non si permetta di attaccare l’Italia che ha salvato 600mila vite in 4 anni. Piuttosto ci dia una mano a porre fine al traffico di essere umani’.

Roberto Saviano, come noto è un giornalista, scittore e saggista italiano  Nei suoi scritti, articoli e nel suo libro ‘Gomorra’, suo romanzo d’esordio che lo ha portato alla notorietà,  utilizza la letteratura e il reportage per raccontare la realtà economica, di territorio e d’impresa della Camorra e della criminalità organizzata in senso più generale.

Dalle prime minacce di morte del 2006 da parte dei cartelli camorristici del clan dei casalesi, denunciati nel suo esposto e nella piazza di Casal di Principe  durante una manifestazione per la legalità, è sottoposto a un protocollo di protezione che dal 13 ottobre 2006 ne prevede la scorta.

Si discute ora  sulla possibilità che venga tolta a Saviano la scorta, cosa che ha innescato una forte polemica tra il ministro Salvini e lo scrittore, fatto salvo che non dipenderà da Salvini il fatto che a Saviano venga tolta, o meno, la scorta.  
Nonostante questo  Roberto Saviano non si stanca mai di impugnare la penna contro Matteo Salvini e il Carroccio.
E così, dopo essersela presa con Pontida, eccolo attaccare lo slogan di matrice leghista ‘Prima gli italiani. È tanto stupido quanto vuoto,  i flussi migratori sono una sfida vera, una sfida umanitaria ed economica. Una sfida che non dobbiamo perdere.  Da un lato la necessità e il dovere di occuparci chi ha bisogno di aiuto e dall’altro la consapevolezza che aiutando loro, aiutiamo noi stessi’.
A  dire dello scrittore gli immigrati che arrivano sui barconi dal Nord Africa, sono ‘linfa vitale per l’Europa. Se negli ospedali pubblici non ci sono posti per gli italiani, non è certo perché i letti sono occupati da migranti, ma perché, invece, c’è una cattiva gestione della sanità pubblica,  se le scuole italiane hanno problemi strutturali enormi, non è perché nelle scuole che funzionano ci vanno i figli di immigrati, ma è perché la politica italiana è abituata a scaricare responsabilità su altri’.

Poi Saviano  finisce per attaccare Salvini:  ‘Prima sono i governi precedenti, poi l’Europa, ora sono i migranti, i rom, poi vengono attaccati gli scrittori e i giornalisti che non sono d’accordo e che provano a scardinare uno storytelling che vorrebbe la politica italiana mai colpevole di niente,  si riesce a spacciare per nuovo un partito come la Lega che ha all’attivo decenni di malgoverno, una truffa allo stato milionaria, rapporti con la ‘ndrangheta e conti correnti sequestrati’.

Le parole di Saviano portano ghiaccio nelle vene e non provengono da alture di pensiero, da aria rarefatta,  leggera e sottile.

Mi chiedo se scrivo, parlando di Saviano, di una pubblica accusa, di una coscienza etica, di una coscienza politica, di una coscienza morale, di un demiurgo o di non so che…

Nulla di tutto questo, parliamo di un uomo di penna, accusato di plagio, di chi ha visto  trasmettere in tv la sua opera primaria,  uomo scortato a cui non manca mai occasione di apparire nella scatola magica, e al quale non manca l’aspirazione illegittima di essere la coscienza immacolata del popolo italiano. Non credo che sia così perchè parliamo e scriviamo semplicemente di una persona, di uno scrittore,  che è uscito dai ranghi…

Antonella Di Pietro

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