‘Andrea Pazienza disattendeva ogni volta le mie indicazioni ma alla fine esprimeva esattamente ciò che intendevo’, racconta all’Ansa Roberto Vecchioni, che ha affidato al genio del fumettista, che proprio oggi 23 maggio avrebbe compiuto 60 anni, le copertine di alcuni suoi dischi, a partire dal 1979 con il singolo (45 giri) Signor Giudice per poi proseguire la proficua collaborazione con Montecristo, Hollywood Hollywood, Robinson fino al cofanetto Il grande sogno. ‘Andrea disegnava le copertine dei miei album come solo lui sapeva fare’, aggiunge ‘il professore’ che ricorda come Pazienza sia stato anche un riferimento essenziale della rassegna Tenco, come Crepax a Moebius. Del resto, osserva Vecchioni, il fumetto era ed è un modo diverso di comunicare il sentimento rispetto alla musica, al cinema e alla letteratura. Uno dei meriti di Pazienza è stato, a suo avviso, quello di saper rappresentare allo stesso tempo il buono e il cattivo dell’animo umano. Basti pensare ad uno dei celebri personaggi protagonisti dei suoi fumetti, Massimo Zanardi.