Roma 2020: lettera di Petrucci, orgoglioso di rappresentare lo sport italiano

Nella lettera inviata al mondo dello sport all’indomani dell’esito negativo della possibile candidatura di Roma 2020, Petrucci sottolinea che “è un giorno triste nella storia dello sport italiano”. “Non entro nel merito della decisione del Presidente del Consiglio – scrive Petrucci – che l’ha motivata con considerazioni di carattere esclusivamente economico, connesse alla situazione del Paese. Abbiamo fatto la nostra parte in modo perfetto”. Petrucci tiene inoltre a ricordare che “fin dalla presentazione della candidatura Coni e Comitato Promotore hanno fatto tutto nella più totale correttezza, trasparenza e sintonia col Governo. Ci era stato detto che la candidatura sarebbe stata appoggiata a patto che uno studio di compatibilità economica avesse dimostrato la sostenibilità del progetto: è stata nominata una commissione di studio, presieduta dal Prof. Fortis e coordinata da Franco Carraro, ed è stata incaricata, con pagamento a carico della Presidenza del Consiglio, una società per il supporto tecnico alla realizzazione dello studio che ha dimostrato la compatibilità del progetto – scrive il numero 1 del Coni – avevamo tutte le carte in regola, per tentare, con possibilità di successo, di riportare in Italia i Giochi Olimpici e Paralimpici 60 anni dopo Roma ’60”. “Abbiamo lavorato con onore, onestà – sottolinea – Lo stesso Premier non ha messo in dubbio la bontà dei progetti ne si è riferito a timori circa l’affidabilità della realizzazione di tutte le opere, anzi ha ribadito l’importanza di avere mete ambiziose. Anche il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha apprezzato l’approccio del mondo dello sport nel progettare la candidatura”. Petrucci si confessa “più che mai orgoglioso di rappresentare lo sport italiano, lo stesso che produce atleti vincenti, di cui il Paese deve essere fiero, visto che sul campo siamo da anni nella Top Ten dello sport mondiale”, e prende le distanze “da chi senza alcuna conoscenza del progetto, e senza l’umiltà di approcciarsi per conoscerlo, ha contrastato Roma 2020 con motivazioni inaccettabili. E’ ora di finirla di associare puntualmente le manifestazioni sportive a scandali e malaffare. Lo sport non è più disposto a pagare questo pegno. Il malaffare non riguarda lo sport italiano che ha sempre mostrato un alto livello organizzativo internazionale”. “I nostri sforzi non sono bastati – continua – Ma non abbiamo nulla da rimproverarci. Abbiamo la coscienza a posto perchè convinti di aver agito correttamente, nel rispetto delle istituzioni e del nostro Paese, unitamente al Sindaco di Roma, Gianni Alemanno, alla Presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, al Presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti, a Mario Pescante, ad Ernesto Albanese, e soprattutto, a Gianni Letta”. “Anche il Presidente del Cio, Jacques Rogge – continua Petrucci – nell’esprimere il suo rammarico per la decisione del Governo ci ha ringraziato per il lavoro e gli sforzi fatti, auspicando una ripresentazione della candidatura in tempi migliori”. Grazie anche a “tutti quelli che ci hanno messo la faccia, a cominciare dagli atleti che hanno onorato lo sport italiano, non soltanto con i risultati, e lo faranno anche a Londra dove cercheranno di portare lustro al Paese”, e a “tutte le eccellenze della società civile, premi oscar, artisti ed esponenti della cultura che si sono espressi in favore di questo sogno, il mondo imprenditoriale e le forze politiche che ci hanno sostenuto. Bisogna saper accettare le sconfitte – conclude -, ma la partita l’abbiamo giocata al meglio, come cercheremo di giocare al meglio tutte le altre che ancora ci aspettano”.

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