Beppe Grillo, con un post sul suo blog boccia l’impianto destinato a bruciare i rifiuti. “Con i bandi emanati dal Ministero della Transizione ecologica con i fondi del Pnrr, saranno a breve assegnati 2 miliardi di euro per realizzare impianti legati all’economia circolare. I progetti arrivati e al vaglio del Ministero ammontano a una somma di 12 miliardi, a riprova dell’attenzione del Paese per l’impiantistica orientata a potenziare la raccolta differenziata e gli impianti per il riciclo. Contrariamente a quanto accade nella Capitale con l’avallo di parte del Governo, nel Paese c’è consapevolezza delle grandi opportunità, anche occupazionali, legate a un ciclo virtuoso dei rifiuti e al recupero di materiali da immettere nuovamente nel ciclo produttivo in chiave circolare. È insensata la scelta di affidare poteri commissariali indistinti al sindaco Gualtieri non per applicare oggi le migliori pratiche disponibili e realizzare impianti utili, ma per installare tra chissà quanti anni, almeno 6 o 7, un impianto costoso e pericoloso che brucia rifiuti e opportunità di crescita economica. Bruciare i rifiuti è la negazione dell’economia circolare, a maggior ragione se si pensa che quest’impianto avrà bisogno comunque di una discarica al suo servizio per smaltire le ceneri prodotte dalla combustione, equivalenti a un terzo dei rifiuti che entrano nel forno”.
Gualtieri, qualche giorno fa, era stato tranchant sulle inadempienze della giunta Raggi in tema di rifiuti: “Mi aspetterei un po’ di autocritica da parte di chi ha amministrato Roma in questi anni contribuendo all’incredibile situazione che vede la Capitale priva di sbocchi per i propri rifiuti e costretta, per toglierli dalle strade, a mandarli in giro per l’Italia e per l’Europa in una situazione di costante precarietà e con costi economici e ambientali altissimi. In tante città in cui il M5S governa col Pd o ha governato da solo ci sono termovalorizzatori e questo non è mai stato un problema. Non vedo particolari riflessi sulla politica nazionale”. La scelta di Gualtieri pesa tuttavia sui rapporti già tesi tra grillini e dem. Soprattutto mette a rischio l’alleanza Pd-M5S alla Regione Lazio, ma non solo’’.
il voto della Camera sul termovalorizzatore di Roma incenerisce le residue speranze di alleanza tra Elly Schlein e Giuseppe Conte. L’assemblea di Montecitorio ha infatti bocciato l’ordine del giorno presentato da M5S e Avs al decreto legge sul Pnnr anche con il voto del Pd. I “no” al testo sono stati 246 e 46 i “sì“. Gli effetti dell’esito del voto, per altro largamente annunciato, sembrano destinati a creare imbarazzi e polemiche soprattutto nel Pd. Se, infatti, il sindaco Gualtieri, commissario per la realizzazione dell’impianto, ne ha preso atto con soddisfazione lo stesso non si può dire per gli ambienti movimentisti più vicini alla Schlein.
L’ex-senatore Sandro Ruotolo, ora responsabile della Cultura nella segreteria dem, si è occupato del termovalorizzatore la settimana scorsa, auspicando un referendum popolare contro l’impianto. Conte voleva stringere la Schlein in una morsa per farne esplodere le contraddizioni sull’argomento, e c’è riuscito. Lo schema ha funzionato e, visto che alle europee del prossimo anno si voterà con il proporzionale, comprensibile sotto il profilo delle convenienze elettorali, si è scavato un fossato laddove si doveva costruire una coalizione.
‘’Il termovalorizzatore è una scelta che era già stata presa dall’amministrazione di Roma. Questo è successo ben prima che si insediasse questa segreteria. Non era oggetto del nostro programma per le primarie. A noi interessa oggi accompagnare l’amministrazione su tutto ciò che deve venire prima: un progetto di economia circolare. Come diminuire i rifiuti, aumentare la raccolta differenziata. Questa è l’idea. L’amministrazione ha già fatto una scelta’’, osserva la segretaria del Partito Democratico Elly Schlein.
La Camera, come noto, boccia l’ordine del giorno del M5S di Giuseppe Conte al decreto legge Pnnr contro il termovalorizzatore di Roma. Il testo presentato dai pentastellati è stato bocciato con 246 no. A favore si registrano i 46 voti del gruppo grillino e dell’Alleanza Verdi Sinistra. Dal Pd al Terzo Polo, passando per il centrodestra, contrario il voto del resto del Parlamento.
Stesso destino subisce il testo, di fatto una copia del primo presentato da Filiberto Zaratti: l’atto di Avs è stato bocciato con 252 no, 46 sì e due astenuti.
“La procedura è partita, il piano è vigente, il termovalorizzatore va avanti”. Lo ha detto su ‘SkyTg24′ il sindaco di Roma Roberto Gualtieri sul termovalorizzatore di Roma. “Schlein ha detto una cosa importante che queste mozioni, oltre a essere sbagliate politicamente sono prive di senso: parlano ancora della questione dei poteri del commissario che risalgono ormai a un anno fa e che hanno prodotto un piano di rifiuti di Roma ormai vigente”, ha detto dopo le parole della segreteria del Pd Elly Schlein sui rifiuti di Roma e riferendosi agli odg al dl Pnrr contro il termovalorizzatore a Roma.
“L’obiettivo dell’amministrazione è che il termovalorizzatore sia operativo e funzionante nel 2026. Stiamo lavorando per accelerare un pochino rispetto ai tempi che avevamo. La scadenza che c’eravamo dati per chiudere il bando di gara finale era agosto”, ha aggiunto Gualtieri. “E’ in corso una fase di esame con tre professori indipendenti della proposta che ho ricevuto – ha ricordato Gualtieri -. Appena mi verrà consegnata la loro risposta noi lavoreremo per produrre questo bando di gara finale, forse cercando di guadagnare un po’ di tempo rispetto ad agosto e quindi di spostare un po’ indietro il mese del 2026 in cui l’impianto potrebbe entrare in funzione”.