Roma Capitale compie oggi 147 anni. Il 21 gennaio 1871, venne infatti approvata la legge che stabiliva lo spostamento della capitale del Regno d’Italia da Firenze a Roma. Roma, non faceva parte del regno, ma dello Stato Pontificio retto in quegli anni da papa Pio IX.
Se da un lato il papa re rivendicava fortemente l’indipendenza dello Stato della Chiesa, dall’altro, fin dal primo discorso di Camillo Benso conte di Cavour come primo ministro dell’Italia unita, il 17 marzo 1861, Roma Capitale era vista come un obiettivo imprescindibile.
L’alleanza tra Pio IX e Napoleone III rendeva però la situazione complicata. Un’eventuale invasione dello Stato della Chiesa avrebbe comportato l’intervento della Francia, pronta ad impugnare le armi in difesa della Roma del papa.
Roma, doveva essere capitale italiana e, nel 1870, dopo la sconfitta di Napoleone III a Sedan nella guerra franco-prussiana. Il più temuto alleato di Pio IX era fuori dai giochi. :
Il 20 settembre 1870, l’esercito italiano guidato dal generale Cadorna aprì la breccia a Porta Pia ed entrò a Roma.
A quel punto, non restava altro che realizzare lo spostamento degli apparati amministrativi. Il 21 gennaio, come si è già detto, lo si fece dal punto di vista legislativo. La cerimonia ufficiale si tenne qualche giorno dopo, il 3 febbraio 1871.
Il papa, chiudendosi in Vaticano, rifiutò di riconoscere lo stato italiano cercando di allontanare i cattolici dalla partecipazione alla vita politica ribadendo il ‘Non expedit’, già promulgato qualche anno prima. La fine del potere temporale del papa era però ormai inequivocabile, sebbene il conflitto con lo stato italiano venne definitivamente sanato solo con il Concordato del 1929.
147 anni dopo, troviamo una Roma Capitale in piena crisi con una situazione finanziaria da bancarotta, lo scandalo di Mafia Capitale, un’amministrazione quantomeno incapace di gestire una città che anche senza queste aggravanti sarebbe complicata. Si parla infatti di una città grande circa 1300 chilometri quadrati e con quasi 3 milioni di abitanti. Il problema però non è Roma in sé, ma chi l’ha gestita. A Roma scarseggia la cultura della cosa pubblica e ne risulta che Roma, se da un lato continua a strabiliare con le sue meraviglie sia turisti sia chi quotidianamente la ammira, dall’altro dal punto di vista dell’organizzazione e della vivibilità non fa bella figura nel confronto con le altre capitali europee, ed anche con molte altre città italiane.
Il ruolo di Roma come capitale rimane necessario per motivi storici, culturali e per quella bellezza che la rende unica al mondo.
Oggi, 21 gennaio, torna anche il blocco totale della circolazione con il secondo appuntamento delle domeniche ecologiche, il provvedimento antismog del Campidoglio. Divieto totale della circolazione nella ZTL ‘Fascia Verde’ a tutti i veicoli a esclusione delle consuete categorie (auto elettriche o alimentate a gpl) nelle fasce orarie 7.30-12.30 e 17.30-20.30. La limitazione è estesa anche agli autoveicoli ad accensione spontanea (diesel) Euro 6. Iniziativa che l’amministrazione capitolina ha deciso di replicare l’11 e il 25 febbraio.
L’inizio della fascia oraria pomeridiana, in un prima momento, era stato fissato per le 16.30, orario che avrebbe reso impossibile il deflusso dallo stadio Olimpico dei tifosi biancocelesti in occasione della gara Lazio-Chievo in programma alle 15 di oggi. Dopo le proteste dell’ambiente biancoceleste è arrivato il dietrofront della Raggi.
Il Comune di Roma garantisca ai tifosi la possibilità di raggiungere lo stadio con i propri mezzi – aveva chiesto in una nota Alessandro Onorato, capogruppo della Lista Marchini in Campidoglio: ‘Basta aumentare di un’ora, fino alle 17.30, la fascia di circolazione per le auto e consentire l’uscita dei tifosi dall’Olimpico. Considerato lo scarso livello del servizio di trasporto pubblico locale e le difficoltà che avrebbero tassisti e Ncc a raggiungere lo stadio risulterebbe impossibile per i tifosi della Lazio e del Cdel Chievo Verona raggiungere o lasciare lo Stadio Olimpico! Faccio appello alla sensibilità della Sindaca Raggi e dell’Assessore allo Sport Frongia affinché modifichino l’ordinanza per non penalizzare inutilmente gli sportivi’.
Cocis