Roma, confiscati beni per 340 milioni di euro a imprenditore

Beni mobili ed immobili, partecipazioni e decine di società, per un valore complessivo di stima di oltre 340 milioni di euro, sono stati confiscati dai finanzieri del Gruppo investigazione criminalità organizzata del Nucleo di polizia tributaria di Roma all’imprenditore Giovanni De Pierro, 66 anni, formalmente emigrato a Barcellona (Spagna) ma di fatto domiciliato nella Capitale. Secondo gli inquirenti De Pierro è a capo di un’associazione criminale responsabile di reati tributari, appropriazione indebita, truffa in danno di enti pubblici, bancarotta fraudolenta, riciclaggio/reimpiego di capitali illeciti e trasferimento fraudolento di valori. La confisca, disposta dal tribunale di Roma, Sezione Specializzata per le Misure di Prevenzione, interviene a distanza di oltre due anni da una serie di sequestri eseguiti, nei confronti dell’uomo, dopo indagini di polizia economico-finanziaria, avviate alla fine del 2012 e coordinate dalla procura della Repubblica presso il tribunale di Roma.

“In tale ambito – scrivono gli inquirenti – venivano confermate e rafforzate evidenze investigative acquisite in altra indagine di polizia giudiziaria, in ordine all’esistenza di un gruppo criminale, a struttura piramidale, che utilizzando il paravento di numerose società formalmente amministrate da una vasta platea di prestanome, era riuscito, nel corso degli anni, da un lato, ad assicurarsi un elevato numero di appalti pubblici (specie nel settore dei servizi di pulizia) e, dall’altro, a sottrarsi al pagamento di ingenti somme all’Erario, all’Inps, all’Inail e agli Enti locali, il tutto attraverso il ricorso a mezzi fraudolenti ed avvalendosi di società che, dopo brevi periodi di operatività (due o tre anni al massimo), venivano fatte cessare o poste in liquidazione, con contestuale nomina di ‘teste di legno’ (talvolta cittadini stranieri) o, ancora, trasferite all’estero”.

Le fiamme gialle, coordinate dalla direzione distrettuale antimafia, hanno sviluppato complessi accertamenti patrimoniali, estesi anche oltre confine, attraverso i competenti ‘Asset Recovery Office’, ubicati in diversi Paesi europei, sul conto di 112 persone fisiche e giuridiche, operanti in prevalenza nel settore immobiliare, del commercio di autoveicoli, delle pulizie industriali, della gestione di servizi alle imprese e dei cantieri della nautica da diporto, con il fine di aggredire i patrimoni illecitamente accumulati.”Va evidenziato – sottolinea chi indaga – come le investigazioni hanno consentito, in questo caso, di applicare la normativa c.d. antimafia ad un contesto di ‘criminalità comune’, poichè a tessere le fila delle condotte fraudolente era stato un ‘colletto bianco’, un imprenditore che piegava le sue attività verso la commissione di innumerevoli reati al fine, soprattutto, di danneggiare lo stato e le casse dell’erario, così come molto ben spiegato nel decreto di esecuzione dal Collegio”.La galassia societaria oggi sottoposta a confisca è da tempo gestita da amministratori giudiziari nominati, nel gennaio 2014, dallo stesso Tribunale di Roma, circostanza che ha permesso non solo di mantenere i livelli occupazionali, ma, soprattutto di garantire, a differenza del passato, l’operatività sul mercato di ciascuna realtà aziendale in piena legalità e trasparenza.

Tra i beni sottoposti a confisca: il patrimonio aziendale e relativi beni di 80 società, con sedi in Roma, Napoli e Milano; il patrimonio aziendale e relativi beni di 10 società estere, con sedi nel Regno Unito, Lussemburgo, Costa Rica, Isole Vergini Britanniche e Repubblica di Panama; le quote societarie di 6 società, con sedi in Roma e provincia, Latina e in provincia di Livorno; 117 unità immobiliari (fabbricati e terreni) site in Roma e provincia, Isernia, Milano e nelle provincie di Rieti, Frosinone, Sassari, Oristano, Livorno, Siena e Latina;35 autoveicoli e 1 motoveicolo; un natante; numerosi rapporti finanziari. Il tutto per un valore complessivo di stima di oltre 340 milioni di euro.La confisca viene eseguita in Italia, nelle città di Roma, Napoli, Latina, Frosinone, Rieti, Milano, Isernia, Nuoro e le province di Sassari, Livorno, Varese, Cosenza e Siena; all’estero, tramite apposita commissione rogatoria, in Svizzera, nel Principato di Monaco, in Lussemburgo, nel Regno Unito, nella Repubblica di Panama, nelle Isole Vergini Britanniche, in Costa Rica, in Spagna e in Irlanda.

Circa Luca Teolato

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