Dieci arresti per smantellare un’organizzazione di narcotrafficanti, composta da persone originarie dal Pakistan e dall’Afghanistan, che vendeva eroina in tutta Europa e aveva base a Roma. I militari della Guardia di finanza di Roma hanno eseguito le indagini su delega della direzione distrettuale antimafia della Capitale e sviluppate con la collaborazione della National crime agency britannica, anche grazie al coordinamento assicurato dalla Direzione centrale per i servizi antidroga del ministero dell’Interno. E’ stato ricostruita l’operativita’ di un clan, facente parte di un vero e proprio network del narcotraffico, dotato di notevoli risorse economiche e di importanti disponibilita’ di droga, in particolar modo eroina da destinare ad altri appartenenti al gruppo criminale in vari paesi europei (oltre all’Italia, Gran Bretagna, Grecia, Olanda e Francia). In particolare, l’organizzazione criminale, capeggiata da Muslim Zad Gul (classe 1970), arrestato oggi, e che aveva stabilito a Roma la base operativa da cui coordinare le importazioni per tutta l’Europa, in gran parte operate utilizzando i cosiddetti “ovulatori” o “ingoiatori”, era contraddistinta da una “doppia anima”, locale e globale: locale poiche’ aveva accentrato in alcuni quartieri romani, in particolare a Torpignattara – zona caratterizzata da una forte presenza afghana e pakistana – le fasi di stoccaggio e consegna della droga; globale in quanto capace, grazie a un’articolata rete di conoscenze e connivenze, di proiettarsi in diverse aree geografiche, invadendo piazze di spaccio anche solo per brevi periodi e reperire l’eroina attraverso diversi canali internazionali, mantenendo costanti e dirette relazioni “commerciali” e criminali con i paesi d’origine, Afghanistan e Pakistan.
L’approfondita analisi del circuito relazionale di tutti gli indagati ha permesso di scoprire, tra l’altro, come due degli elementi di spicco dell’organizzazione Bakhtulla Marofkhil (classe 1985) e Khan Zaman Maroof (classe 1978) detto Zazai, entrambi arrestati, avessero tra i loro contatti di Facebook un soggetto con cui avevano condiviso fotografie in cui venivano ritratti in piazza Vittorio, a Roma. In altre foto postate sul social network questa persona era immortalata armata di pistola e fucile mitragliatore AK 47. Nel corso degli accertamenti, durati oltre un anno, gli specialisti del Gico del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Roma hanno arrestato 9 corrieri di nazionalita’ pakistana, afghana e siriana e sequestrato oltre 25 chili di eroina di altissima qualita’. Cosi’ come succede nei gruppi criminali piu’ organizzati, a seguito degli arresti gli appartenenti al clan pianificavano nuove strategie operative e garantivano ai corrieri arrestati una sorta di “mutua assistenza criminale”, ossia assistenza legale nel processo e aiuti economici ai familiari.