È morto, ieri sera a Roma, Luciano Barca partigiano, economista, politico, giornalista e scrittore. La cerimonia di commiato si terrà domani 9 novembre 2012 alle ore 11 presso la ‘Sala del Tempietto Egizio’ al cimitero monumentale del Verano. “Nell'esprimere il mio profondo dolore per la morte di Luciano Barca, lo ricordo come economista e come uomo politico impegnato in prima fila nel dibattito all'interno del suo partito, il Pci e nel confronto con le altre forze politiche. Svolse un ruolo molto importante durante la segreteria di Berlinguer. Alla famiglia e al figlio Fabrizio le mie più sentite condoglianze”, ha dichiarato il capogruppo del Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto. “Uomini come lui ci mancheranno e sarebbero essenziali per la sinistra di oggi, ha dato un contributo decisivo alla vita democratica del Paese e del Partito: in particolare acuto nell'analisi e puntuale nella proposta politica, ha detto Oliviero Diliberto, segretario nazionale del Pdci. Anche Walter Veltroni è addolorato per la morte del partigiano: “La morte di Luciano Barca mi colpisce profondamente, di lui mi colpivano la brillantezza del pensiero, la lunga storia che va dalla Resistenza ai banchi del Parlamento, la sua profonda conoscenza dei meccanismi economici e anche la sua attenzione per il giornalismo che lo aveva portato all'Unità e poi alla direzione di Rinascita. Uomo di grande passione e generosità, di idee forti e di studio ci mancherà”.
Luciano Barca. Nato a Roma il 21 novembre 1920, laureato in Giurisprudenza alla ‘ La Sapienza’ di Roma con una tesi in Economia politica, Barca fu ufficiale di Marina durante la Seconda Guerra Mondiale, decorato per le azioni con il sommergibile ‘Ambra’. Dopo la Resistenza, nel 1945 si iscrisse al Pci e divenne giornalista a l'Unità. Nel 1944 si avvicinò ai comunisti e partecipò alla Resistenza, ammutinandosi contro il comandante del sommergibile su cui era imbarcato e attaccando con successo una silurante tedesca. L'attività giornalistica dell’economista, comincia durante la Costituente, nel 1946, l'anno successivo alla sua iscrizione al Pci, facendo una sostituzione nella redazione romana dell'Unità. Nel giornale del Pci, il partigiano rimane per 11 anni, diventandone direttore. Inoltre è stato direttore della prima serie di Politica ed Economia, di Rinascita e del Menabò di Etica ed Economia. Membro del Comitato Centrale del PCI dal 1956, Barca è stato uno degli economisti di riferimento del partito. Dal 1963 divenne deputato comunista per sei legislature e quindi senatore del collegio di Melfi dal 1987 al 1992. Durante la sua attività parlamentare è stato vicepresidente della Commissione Bilancio della Camera, presidente della Commissione bicamerale per il Mezzogiorno nei difficili anni del passaggio dalla Cassa all'intervento ordinario e dal 1965 al 1970 vicepresidente del gruppo del PCI alla Camera. Quanto agli incarichi di partito, è stato nella Segreteria nazionale dal 1960 al 1963, nella Direzione dal 1972 al 1986, ricoprendo incarichi a fianco di Togliatti, Longo e Berlinguer. Contrario al modo come fu attuata la “svolta della Bolognina”, nel 1997 Luciano Barca uscì dai DS. Dal 1990 presiedeva a Roma l'associazione culturale ''Etica ed Economia''.