Facebook si dimostra giorno dopo giorno un’arma a doppio taglio sia per le coppie, sia per i criminali. Il magistrato di sorveglianza di Venezia ha deciso di sospendere la semilibertà concessa a Doina Matei, tornata ieri in auge per aver postato delle foto sul social network in cui sorrideva spensierata. La polemica era nata perché 7 anni fa Matei uccise una ragazza nella metropolitana di Termini a Roma con un ombrello. In seguito fu condannata a 16 anni di reclusione. Oggi, invece, la “provvisoria sospensione della semilibertà” decisa dalla magistratura veneta.
Appresa la notizia della sospensione della semilibertà, il padre della vittima si è assicurato che il profilo della ragazzo non ci fosse più, controllando il profilo Facebook. “Se torna in carcere è già qualcosa”, ha detto. “Per essere una vera vittoria, dovrebbe farsi i 16 anni com’era stato deciso in Cassazione”
“Credo che la misura sia stata presa per arginare questa bomba mediatica, ma si tratta di un provvedimento provvisorio”, ha spiegato l’avvocato Nino Marazzita, difensore di Matei. Il legale ora aspetta solo che venga fissata la data per l’udienza, dove Marazzita chiederà il ripristino delle condizioni precedenti, probabilmente chiedendo che la romena venga diffidata dall’andare sui social network e dal pubblicare le sue foto.