“Non ci sto ad apparecchiare la tavola per far mangiare quelli di prima. Sono convinta che dobbiamo andare avanti”. Queste le parole che avrebbe pronunciato la sindaca Virginia Raggi ai consiglieri M5s, annunciando la sua ricandidatura per il Campidoglio nel 2021, per un secondo mandato. A quanto si apprende, l’annuncio è arrivato in videoconferenza dalla stessa prima cittadina, mentre era in corso una riunione di maggioranza. “Mi ricandido, vado avanti”, ha detto Raggi agli assessori e ai consiglieri del M5S. L’annuncio è stato accolto dagli applausi dei partecipanti, che hanno espresso la loro approvazione anche con frasi come ‘Brava Virginia’, ‘Era ora’. Raggi è stata eletta sindaco nel 2016, dopo un primo mandato di due anni come consigliere pentastellata di opposizione all’amministrazione dem di Ignazio Marino.
L’annuncio è infatti arrivato dopo incontri sia con Luigi Di Maio che con Alessandro Di Battista, è stato preceduto dal sonetto in vernacolo sul blog di Grillo che è apparso come un bizzarro endorsement ad un Raggi bis e soprattutto dall’apertura fatta del capo politico di M5s Vito Crimi ad una riflessione ampia sulla permanenza del vincolo del doppio mandato per chi amministra. Un vincolo che metterebbe fuori gioco in un colpo solo le due prime cittadine di Roma e Torino. “Il mondo cambia e dobbiamo tenerne conto”, disse Crimi rompendo quasi un tabù e aprendo un varco ad una possibile candidatura della Raggi. E forse l’accelerazione impressa ora all’impresa bis in Campidoglio, con un annuncio arrivato in una serata d’agosto a campagna elettorale ancora lontana, è il tentativo della sindaca non solo di spiazzare gli avversari a destra e a sinistra, lontani da una qualsiasi idea di candidato, ma anche di stimolare M5S sul tema doppio mandato che è un vero blocco per gli amministratori a 5 stelle. Terzo scopo dell’annuncio anche quello di compattare la maggioranza capitolina per il rush di fine mandato, non facile per la fitta agenda post Covid.
Un percorso che “può continuare solo se alla guida ci sarà lei – aggiunge Grillo -. Ci sarà una votazione online perché l’ultima parola spetta sempre agli iscritti. Intanto, da parte mia, forza Virginia Raggi!”. Ad accogliere la notizia con applausi anche gli altri assessori e consiglieri del M5S. “Virginia ha deciso. Una scelta come questa significa soprattutto spirito di sacrificio e amore totale per Roma”, scrive su Facebook Massimo Bugani, capostaff della sindaca di Roma. E l’assessore capitolino al Personale, Antonio De Santis, aggiunge: “Ora gli altri potranno proseguire con tentativi di inciucio e manovre maldestre. Noi, invece, siamo determinati a proseguire nel nostro percorso lineare, distante anni luce da qualsiasi portatore di interesse. A differenza degli altri non abbiamo mai dovuto rendere conto a nessuno, se non ai cittadini. La prima fase è stata dedicata al risanamento e alla rimessa in moto della macchina. Ora puntiamo ad accelerare con forza: avere le mani libere, sempre, è un valore aggiunto senza eguali”.
Adesso la palla passa a Vito Crimi. Il capo politico grillino dovrà – da statuto – mettere ai voti su Rousseau la scelta di Raggi. Secondole regole che dominano l’universo pentastellato, infatti, serve il via libera degli iscritti per la deroga al secondo mandato.
“La Raggi ha annunciato la sua ricandidatura promuovendo il suo operato. Nulla di personale ma noi diamo un altro giudizio. Roma merita di più e qualcosa di molto diverso da questi questi anni. Per questo il Pd lavora per costruire un progetto alternativo”, scrive su Twitter il vicesegretario del Pd, Andrea Orlando. Ironico commenta la notizia della ricandidatura di Virginia Raggi a sindaco di Roma anche Filippo Sensi, deputato Pd: “Ma quindi gli autobus a fuoco erano gli effetti speciali per l’annuncio della lieta novella?”. E la presidente di Fratelli D’Italia Giorgia Meloni aggiunge: “Oggi va in frantumi anche la regola dei due mandati del M5S, che da ‘movimento dei cittadini’ diventa il partito dei nuovi politicanti. La ricandidatura di Virginia Raggi a sindaco però è un’ottima notizia: i romani potranno dire con il loro voto come giudicano il lavoro di questa amministrazione grillina. Finalmente…”.
Una delle poche voci dissonanti dell’M5s di Roma, la presidente del VII Municipio Monica Lozzi, qualche settimana fa ha lasciato il MoVimento per candidarsi lei a sindaca e liberando Raggi da una competitor interna. Insomma, il MoVimento è con Raggi e ne lancia la nuova corsa in Campidoglio, Un vero contropiede che anticipa i tempi della campagna su Roma con un centrodestra e un centrosinistra ancora ai blocchi di partenza. L’alleato di governo Pd, che sogna di ritornare in Campidoglio anche per sanare la ferita Marino cacciato con le dimissioni di massa dei consiglieri dem, definisce “pessima la notizia della ricandidatura”, e pensa alle primarie dove forse potrebbe correre la senatrice Monica Cirinnà, già stata nelle stanze capitoline. Il centrodestra cerca una quadra e un nome attorno al quale coagulare la Lega, Fdi, Fi. Nomi da entrambe gli schieramenti circolano ma sono solo per ora ipotesi e suggestioni: c’è chi fa quello di Giulia Bongiorno, chi quello Valerio Carocci, il giovane leader dei ragazzi del Cinema America. Per ora la corsa vede una partecipante, Virginia Raggi, che ha scelto la sera delle stelle di San Lorenzo per tentare di bissare il successo di 4 anni fa e lasciare il MoViment“La Raggi ha annunciato la sua ricandidatura promuovendo il suo operato. Nulla di personale ma noi diamo un altro giudizio. Roma merita di più e qualcosa di molto diverso da questi anni. Per questo il Pd lavora per costruire un progetto alternativo”. Lo scrive su Twitter il vicesegretario del Pd Andrea Orlando.