Da tempo reperivano materiale che sarebbe servito a preparare futuri attentati. Gli inquirenti romani erano sulle loto tracce da tempo, ed oggi hanno fermatoi due llibici, presunti jihadisti, che “avevano cominciato attività, di proselitismo e propaganda al jihad nella comunità libica.
In particolare ad allarmare gli investigatori, sono stati “’i comportamenti dei due libici in concomitanza con le proteste nel mondo arabo per la diffusione del noto filmato blasfemo ed, in particolare, dopo i fatti di Bengasi, con l’assalto al consolato degli Stati Uniti, con la morte dell’Ambasciatore Stevens”. Per giorni, i due, sono stati seguiti dagli operatori della Sezione Antiterrorismo della Digos, che ne hanno monitorato gli spostamenti. Giovedì e sabato scorsi sono stati arrestati. Gli stranieri sono stati perquisiti dalla Digos e attualmente è al vaglio del materiale informatico trovato loro. Gli stranieri sono stati immediatamente accompagnati all’Ufficio Immigrazione della Questura che ha notificato il provvedimento di espulsione emesso dal Ministro ed ha organizzato l’accompagnamento in Libia, già eseguito.