“Abbiamo gli strumenti per impedire che internet diventi una fogna della propaganda e dell'odio neonazista”. Lo ha detto Andrea Riccardi riferendosi al raid dei tifosi inglesi in un pub di Roma. “Sono rimasto impressionato – ha aggiunto il ministro della Cooperazione – dai siti neonazisti che sono una seminagione di odio contro la comunità ebraica”. All’indomani della maxi rissa scoppiata la scorsa notte, in un pub della movida di Roma a Campo de’ Fiori, gli agenti del commissariato di polizia, hanno arrestato due tifosi giallo rossi: Francesco Ianari e Mauro Pinnelli. Il primo tifoso, Francesco Ianari, romano di 26 anni che lavora come ambulante, era stato fermato la scorsa notte dalla polizia e accompagnato in commissariato. L’uomo è accusato di aver partecipato attivamente al raid. Durante le perquisizioni, nella sua abitazione sono state trovate ‘armi improprie’ come una spranga e un tirapugni, oltre a dello stupefacente. Nel 2007 l’uomo, che ha un precedente per guida in stato d'ebbrezza, era stato anche sottoposto ad un Daspo (divieto di accedere alle manifestazioni sportive). Mauro Pinnelli, anch’egli romano di 25 anni: è incensurato e operaio presso un’impresa edile. L'uomo è tra le persone che avevano sentito al cellulare – poco prima del raid – Ianari, il primo degli arrestati, il quale era in contatto anche con un ultras laziale. Non sono mancati cori razziali ieri sera allo Stadio Olimpico, durante la disputa di Europa League, tra Lazio e Tottenham. I primi cori sono iniziati al 10’ minuto del primo tempo, sono partiti dalla tifoseria della Lazio, qualche minuto dopo nello stesso settore è stato esposto anche lo striscione “Free Palestina”. Secondo gli investigatori, l’aggressione potrebbe essere avvenuta più per motivi razziali che di calcio. Alcuni testimoni hanno riferito di cori al grido di “ebrei” e non è escluso che possa essersi trattato di un gruppo eterogeneo di tifosi di più squadre, laziali compresi. Gli investigatori, indagano in ambienti ultras a 360 gradi e anche in ambienti dell'antisemitismo collegato al tifo calcistico. Tra le due tifoserie non c’era stata infatti ruggine in precedenza tranne un episodio, nel match di andata a Londra, quando alcuni giocatori del Tottenham, furono bersaglio di cori razzisti. I feriti, tutti inglesi tra i 20 e 60 anni, sono stati medicati al Santo Spirito e al Fatebenefratelli, solo uno è ricoverato al San Camillo e probabilmente dovrà essere sottoposto ad un intervento. ‘Erano in cinquanta tutti con il volto travisato da caschi e sciarpe, secondo una ricostruzione dei Vigili Urbani di Roma. Il gruppo, proveniente da piazza Cancelleria e via del Pellegrino, “si è diretto, di corsa, verso il “Drunken Ship”, alla ricerca di tifosi inglesi”. “Sono entrati all’improvviso con mazze e cinte, hanno sfasciato tutto e ci hanno assaltato. Alcuni all’esterno avevano circondato il locale”. Questo il raid raccontato alla polizia da alcuni testimoni. Tracce della ‘spedizione punitiva’, a suon di tirapugni e coltelli, sono visibili anche all'esterno del locale con alcune sedi e tavoli devastati dalla furia del gruppo di ultrà. “Avevano il volto coperto – ha raccontato più di un teste – e quando qualcuno ha cercato di uscire ha trovato lo sbarramento esterno. Dopo aver lasciato in terra gli inglesi sanguinanti sono fuggiti”. Gianni Alemanno, sindaco di Roma, definisce quest’episodio come un atto di teppismo da stadio. I tifosi inglesi, erano arrivati a Roma per la partita di stasera di Europa League di stasera.